2009-04-07 16:24:25

Forum UNIV 2009 a Roma


Dibattere sul senso dell’essere universitari oggi e presentare progetti di solidarietà e volontariato svolti nei diversi Paesi. Così 4.200 gli studenti universitari, provenienti da 25 università italiane e da altre 175 di tutto il mondo, stanno animando dal 4 aprile a Roma il Forum annuale UNIV, organizzato dal 1968, con l’ispirazione e l’incoraggiamento di San Josemaría Escrivá, fondatore dell’Opus Dei. Secondo quanto riferisce l’agenzia Fides, fino al 12 Aprile sono in programma decine di attività culturali in vari luoghi della capitale italiana: conferenze, colloqui, mostre, concerti, gruppi di studio, tavole rotonde. “Abbiamo appreso con dolore la notizia del terremoto in Abruzzo – dice Giovanni Vassallo, 21 anni, portavoce del Forum UNIV 2009 – e vogliamo esprimere tutta la nostra solidarietà agli abruzzesi specialmente ai nostri colleghi universitari, dopo aver saputo del crollo della Casa dello Studente de L’Aquila. Nelle prossime settimane ci impegneremo ad organizzare attività di volontariato per dare una mano in quelle zone colpite da questa calamità”. Il Forum UNIV 2009 apre inoltre un nuovo dibattito interdisciplinare sull’Università. Il tema del 42.mo Forum UNIV è: “Universitas, un sapere senza frontiere”. “Dalla sua nascita mille anni fa - dice Vassallo –, l’università è stata un luogo di dialogo interdisciplinare ed interculturale, aperto a tutti. L’UNIV continua ad essere, per giovani di tutto il mondo, un’universitas internazionale, un luogo di incontro e di ricerca per studenti universitari che vogliono essere utili, che cercano l’impegno, che desiderano servire la società". Una delle attività centrali del Convegno universitario è il Forum di Iniziative sociali, uno spazio dedicato alla presentazione di progetti di interesse sociale, volontariato e solidarietà, tra cui il Progetto Harambee in Africa, il Festival di Documentari sulla immigrazione e l’integrazione sociale, e numerose progetti di volontariato internazionale, realizzati da studenti universitari. Tra questi, particolarmente significativi sono i campi di lavoro di giovani italiani in Guatemala, Nicaragua, Camerun; di giovani australiani in Vietnam; di giovani spagnoli in Kenya, Costa d’Avorio; di giovani statunitensi in Messico ed Ecuador. Saranno inoltre presentate attività sociali e culturali cittadine realizzate nelle periferie di molte delle grandi città universitarie del mondo, al servizio delle fasce deboli e disagiate della popolazione giovanile. (M.G.)







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