2009-04-06 16:15:01

L'arcivescovo di Santo Domingo: no a modifiche costituzionali su aborto e unioni omosessuali


L’arcivescovo di Santo Domingo, nella Repubblica Dominicana, cardinale Nicolás de Jesús Cardenal López Rodríguez, attuale Presidente della Conferenza episcopale, ha indirizzato una lettera ai membri della “Asamblea Revisora”, la commissione del Parlamento che studia diversi emendamenti alla Carta costituzionale. Nel testo si chiede ai legislatori di mantenere inalterata le parti concernenti il divieto di aborto e i matrimoni dello stesso sesso. A nome dei vescovi dominicani, il porporato prega i parlamentari di “lasciarsi illuminare da Dio” affinché nella Costituzione siano ribaditi i principi che difendono, proteggono e promuovono la vita umana. In particolare, nella lettera, si riflette sull’importanza di garantire la difesa della vita in un modo integrale e cioè, come afferma la dottrina della Chiesa, “dal suo concepimento sino al suo termine naturale”. Tra l’altro, ricorda il cardinale López Rodríguez, l’esecutivo nella sua proposta mantiene la dicitura originale dell’articolo 30 che recita “che il diritto alla vita è inviolabile dal concepimento sino alla morte”. Così facendo, assicura il porporato, si rispetta il “sentimento nazionale” e “l’insieme di valori di fondo che fanno parte dell’essere stesso della nazione”. Per quanto riguarda il matrimonio tra persone dello stesso sesso le cose sono diverse e attualmente questa possibilità è vietata. Nel caso dell’aborto invece, i legislatori dovrebbero occuparsi di proposte di modifiche per l’eventuale introduzione dell’aborto terapeutico. Il cardinale di Santo Domingo spiega che un’eventuale introduzione di tale forma di unione entrerebbe in conflitto giuridicamente e culturalmente con l’intero impianto costituzionale che si basa sul ruolo unico e insostituibile della famiglia intesa come legame tra un uomo e una donna. L’ “Asamblea Revisora” che dovrebbe studiare e analizzare le numerose proposte di riforma costituzionale, alcune del potere esecutivo, altre dello stesso Parlamento e altre di gruppi e associazioni della società civile, dovrebbe cominciare i suoi lavori nei prossimi giorni. Alla fine dovrebbe consegnare alla Plenaria del congresso un insieme di proposte per un’ultima e definitiva analisi prima dell’approvazione. (L.B.)







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