Celebrazione a Gerusalemme della Domenica delle Palme
Dopo la solenne celebrazione del mattino nella basilica del Santo Sepolcro, presieduta
dal Patriarca Latino di Gerusalemme mons. Twal, canti e inni in tutte le lingue e
un pomeriggio caldo e assolato, hanno fatto da sfondo alla tradizionale processione
delle Palme. Un lungo fiume di gente che partendo dal santuario di Betfage si è snodato
lungo la china del Monte degli Ulivi, ed ha accompagnato e preceduto il Patriarca
latino mons. Twal, il nunzio in Israele mons. Antonio Franco, il custode di Terra
Santa e il vescovo cattolico melkita di Gerusalemme. Un clima di gioia e festa ha
caratterizzato anche quest’anno questa processione nella Città Santa. Difficile quantificare
i partecipanti, pellegrini provenienti dai paesi più diversi, ma anche tanti emigrati
in Israele per lavoro. Migliaia di cattolici sono venuti anche da Nazareth e dai villaggi
cristiani di Galilea, e tanti gruppi di giovani scout hanno sfilato in Gerusalemme
con tamburi e cornamuse. Si parla di oltre diecimila persone. In occasione delle
festività di Pasqua fino alla visita del Santo Padre in Terra Santa, infatti, tutti
gli arabi cristiani dei territori palestinesi, compresa Gaza, hanno ottenuto i permessi
per potersi spostare e partecipare alle celebrazioni a Gerusalemme. La processione,
che è entrata nella Città Santa varcando la porta di S. Stefano – che immette sulla
via Dolorosa - si è conclusa nel cortile della basilica di S. Anna presso la Piscina
Probatica. Qui il Patriarca ha salutato e benedetto la folla con la reliquia della
S. Croce, e rivolgendosi ai presenti ha ricordato come siano contrastanti i sentimenti
che si provano in questo giorno. “Prima della passione il Signore visse questo momento
di gloria – ha detto mons. Twal – ed entrò in Gerusalemme senza passare attraverso
check point o muri, in tutta semplicità, compiendo la profezia di Zaccaria”. Gerusalemme
che significa “fondazione di pace” oggi diventa luogo di dramma, ha proseguito il
patriarca, che ha sottolineato come la Settimana Santa sia un invito a seguire Gesù
contemplando l’amore che esploderà in questa città, per creare un mondo nuovo. (Da
Gerusalemme: Sara Fornari)