2009-04-06 20:30:26

CDM: Stato d'emergenza in Abruzzo. La solidarietà della Cei


In primo piano il sisma in Abruzzo. Secondo la Protezione civile sono finora 150 i morti provocati dal terremoto. I dispersi sarebbero un centinaio. Circa mille i volontari che sono impegnati per portare soccorso agli sfollati, che potrebbero essere più di 100 mila. Il premier Berlusconi, stamattina nelle zone colpite dal sisma, ha assicurato che nessuno sarà lasciato da solo. Questa in serata il Consiglio dei Ministri Straordinario ha dichiarato lo stato d'emergenza. Alessandro Guarasci: RealAudioMP3



Cordoglio e vicinanza sono stati espressi da molti capi di Stato e di Governo. In Italia il presidente della Repubblica Napolitano si è detto “confortato dalle dimostrazioni di amicizia del mondo”, mentre dalla politica italiana si esprime un coro unanime di solidarietà.



''Sgomento per la catastrofe'' del terremoto che ha colpito l'Abruzzo, e ''vicinanza'' alla popolazione sono stati espressi dalla Conferenza Episcopale Italiana. In un comunicato diffuso questo pomeriggio, la Cei confida nell’impegno della rete sociale della Chiesa per portare conforto e aiuti e ricorda anche la vicinanza della Pasqua, perche' sia ''per tutti segno di speranza e sorgente di carita'''.

Ecco alcune drammatiche testimonianze di cittadini aquilani, raggiunti telefonicamente da Antonella Palermo e Roberta Rizzo:



(Tatiana):

R. - Che le posso raccontare: una catastrofe, un incubo. E pensare che c’è gente sotto le macerie che è morta, bambini. E’ indescrivibile. Non si può descrivere una cosa del genere. La prima forte scossa c’è stata a mezzanotte e 40, dopo c’è n'è stata una alle 3.30 ma non ci ha lasciato neanche il tempo di capire che cosa stesse succedendo, non abbiamo avuto nemmeno il tempo di scappare in strada. Ora stanno arrivando notizie di persone morte, nostri amici, nostri parenti... è che il centro storico è stato completamente devastato. Purtroppo è venuta a mancare una bimba, la sorella di un mio amico ... una bambina di cinque anni ... Ci sono ancora persone sotto le macerie, sotto i palazzi e non si sa se sono vivi o morti. E’ una cosa terrificante. Ed anche ora, che sto parlando con lei, la terra continua a tremare perché dalle 3.30 non ha mai smesso. C’è uno sciame sismico continuo. Comunque, si sta mobilitando tutta la città. Il nostro ospedale civile è stato evacuato e quindi stanno allestendo un ospedale mobile vicino all’attuale ospedale e le sale operatorie purtroppo non sono agibili, quindi è un caos, un caos.



(Concetta)

R. - Praticamente la casa è tutta aperta, tutta lesionata, tutta spaccata. Stiamo qua fuori, c’è qualche vigile del fuoco, le autoambulanze.



D. – Signora, ma lei dove abita di preciso?



R. – Praticamente al centro vecchio, la vecchia zona dell'Aquila. E’ stata una cosa terribile, mai vista: le case vecchie sono state spaccate, lesionate, non c’è rimasto proprio niente, ci sono solo sassi.



D. – Voi state tutti bene?



R. – Noi sì, grazie a Dio.



(Giorgio)

R. - Abbiamo dormito tutti fuori, oltretutto senza luce perché è saltata. Al freddo, abbiamo dormito in pigiama in macchina e adesso, per fortuna, è tornata la luce. Sono rientrato in casa per vedere cosa è successo. Ci sono diverse lesioni e ne vedo una anche sopra la mia testa ma non sono in grado di dire quanto sia pericolosa.



(Anna)

R. - I primi campanelli di allarme li abbiamo avuti ieri sera verso le 11, quando è arrivata la prima scossa. Dopo due ore ne è arrivata subito un’altra, verso l’una, diciamo. Dopo ci siamo rimessi a letto e, alle 3.30, è arrivata questa scossa molto più forte delle altre. E’ da gennaio che all'Aquila avvertiamo scosse sismiche quindi un po’ c’eravamo abituati alle tipiche tre o quattro scosse al giorno. Subito ci siamo alzati dal letto e ci siamo messi sotto i muri portanti. Il terremoto è durato circa una quindicina di secondi. Appena finito il tremore, c’è stato un grande boato e poi siamo usciti fuori e ci siamo recati in piazza dove sono arrivati i soccorsi per le persone che sono rimaste bloccate nei palazzi perché non tutti sono riusciti a scappare subito. Ho visto che la zona più danneggiata è quella di Via XX Settembre: sono crollati dei palazzi e la Casa dello Studente si è letteralmente piegata su se stessa.



D. – Vi avevano preparato al terremoto, vi avevano detto come comportarvi?



R. – Più che altro, c’eravamo preparati da soli perché comunque sapevamo che sarebbe successo.



Particolarmente allarmante la situazione nelle frazioni di Onna e di Paganica. Qui tra le 6 vittime accertate ci sono un bambino e suor Gemma Antonucci, Madre Badessa del convento delle clarisse di Santa Chiara. Sotto shock gli abitanti, preoccupati per i molti edifici ancora pericolanti. Al microfono di Paolo Ondarza, Deborah Palmerini redattrice de “Il Punto”, mensile di attualità di Paganica: RealAudioMP3  



La frazione di Onna è, dunque, tra le più devastate. Antonella Palermo ha raccolto la testimonianza Lorenzo Colantonio, un giornalista del quotidiano locale “Il Centro”:





R. – A Paganica ho potuto assistere in diretta ad una scossa che ha staccato la facciata della Chiesa principale. Poi ho proseguito e sono venuto qui ad Onna che è il punto più devastato in assoluto: il paese è stato letteralmente raso al suolo. Finora hanno recuperato otto corpi. E’ tutto distrutto e mi dicono che sotto queste macerie ci sono almeno 50 corpi. C’è un silenzio irreale. Ecco... hai sentito la scossa adesso?



D. – Sì...



R. – Nell’ultima ora ce ne sono state almeno cinque. Devo dire che qui sono l’unico giornalista in questo momento e sto qui solo ed esclusivamente perché un mio collega, una persona con cui lavoro da 20 anni, ha sotto queste macerie i due figli e il papà e stiamo aspettando che qualcuno venga a toglierle per recuperare due ragazzi di 16 e 18 anni. Siamo entrambi vicecaporedattori del giornale quotidiano “Il Centro” e siamo vicini in questo momento





 








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