2009-04-05 13:38:37

Il nuovo arcivescovo di Westminster, mons. Nichols: lavorerò per stabilire buoni rapporti tra fede e cultura e con le altre religioni


Venerdì scorso, Benedetto XVI ha nominato nuovo arcivescovo di Westminster, mons. Vincent Gerard Nichols, finora alla guida dell’arcidiocesi di Birmingham. Succede al cardinale Cormac Murphy O'Connor, che lascia per raggiunti limiti di età. Il nuovo arcivescovo di Westminster, 63 anni, ha conseguito la Licenza in Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana a Roma. Ordinato sacerdote a 24 anni, è stato responsabile della pastorale per i poveri a Liverpool. Nel 1983 è stato eletto segretario generale della Conferenza episcopale d’Inghilterra e Galles. Philippa Hitchen gli ha chiesto come ha accolto la nomina del Papa: RealAudioMP3

R. - Well, when I was approached by the nuncio and he told me that there was the …
Quando il nunzio mi ha contattato e mi ha detto che era desiderio del Santo Padre che io succedessi al cardinale Cormac Murphy-O’Connor, mi sono fatto coraggio ed ho detto di sì, perché la mia vita è svolgere il mio ruolo al servizio della Chiesa nell’obbedienza alla Chiesa. In realtà, non è stata una decisione che ho dovuto prendere, quanto piuttosto qualcosa che dovrò imparare ad affrontare: è una prospettiva che, in certo modo, mi spaventa.

 
D. - Qual è la sfida più grande che come arcivescovo di Westminster dovrà affrontare?

 
R. - Well, the challenges that faces the archbishop of Westminster …
Le sfide che deve affrontare l’arcivescovo di Westminster sono, essenzialmente, né più né meno quelle che deve affrontare qualsiasi vescovo nel Paese - per quanto, a volte, considerando che l’intensità di azione dei media è ovviamente concentrata a Londra - le voci che si levano contro la Chiesa sono probabilmente più forti a Londra che altrove. In molte parti del Paese, i rapporti tra la Chiesa e le autorità pubbliche sono molto buoni; nella capitale sembra siano più tesi. Mi piacerebbe - e spero di esserne capace - stabilire buoni rapporti tra la cultura e la fede nella capitale, insieme con gli altri capi religiosi.

 
D. - Lei si è espresso in termini molto franchi parlando dei media di ispirazione laica in Gran Bretagna, ed ha parlato - mi sembra - anche di una sorta di programma anti-cattolico, in particolare alla Bbc…

 
R. - The Bbc is a very large and complicated organization, and I don’t recall ever …
La Bbc è un’organizzazione molto ampia e molto complessa, e non ricordo di avere mai detto che la Bbc nel suo insieme sia anticattolica. Penso ci siano delle sacche e delle iniziative all’interno della Bbc che certamente - dal mio punto di vista - si sono poste nel modo sbagliato, e contro questo ho protestato. In altre occasioni, la Bbc è collaborativa in modo meraviglioso. Basti pensare ai funerali di Giovanni Paolo II, quando la Bbc ha fornito una copertura tra le migliori in assoluto. C’è tantissima collaborazione e tanto lavoro condiviso con i media, nel nostro Paese, e non mi piacerebbe etichettarlo semplicemente come “di opposizione”, perché non lo è.

 
D. - Lei è conosciuto per il suo impegno nel campo dell’ecumenismo e del dialogo interreligioso, in particolare con la comunità islamica a Birmingham, dove lei risiedeva. Considera questo impegno una priorità nell’arcidiocesi di Westminster?

 
R. - Well, I look forward to learning a lot about the pattern of interfaith dialogue …
Mi aspetto di imparare molto dal modello di dialogo interreligioso di Westminster. So che questo dialogo è una tradizione basilare, e che nella diocesi è stato svolto un grande lavoro tramite la rete interreligiosa, anche se non so bene cosa avvenga a livello di leadership. Certo, a Birmingham questo è stato un nostro grande caposaldo, e sono felice di poterlo affermare oggi, sapendo per certo che nella città di Birmingham molte persone pregheranno per me, compresi musulmani, ebrei e sikh, in particolare. E poter fare questa affermazione è meraviglioso. (Traduzione a cura di Gloria Fontana)







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