2009-04-05 13:38:04

Centinaia di cristiani e pellegrini in Terra Santa partecipano ai riti che preludono alla Pasqua. Intervista con il prof. Abou Saada


Se nelle Chiese del mondo si è entrati con la Domenica delle Palme nel clima spirituale della Pasqua, ancor più intensi si mostrano i riti in Terra Santa per la particolare cornice offerta dai luoghi che videro il passaggio di Gesù negli ultimi giorni della sua vita terrena. Luca Collodi ne ha parlato con il prof. Abou Saada, docente di Teologia all’Università Cattolica di Betlemme: RealAudioMP3

R. - Nel pomeriggio di oggi partirà la Processione delle palme da Betfage - che si trova al di là del Monte degli Ulivi, dall’altra parte della città - passando dalla Valle del Giordano per poi finire nella Chiesa di Sant’Anna, entro le mura della città. Chiaramente, ci saranno tanti pellegrini - anche tanti palestinesi locali - e poi, da lunedì fino a sabato, abbiamo le varie Chiese cattoliche latine ma anche quelle di rito orientale con tante funzioni. Il culmine di questa settimana sarà chiaramente sabato prossimo, quando inizieranno i festeggiamenti della Pasqua.
 
D. - Charlie Abu Saada, quali sono le cerimonie previste invece a Gaza per la settimana Santa?
 
R. - Don Manuel Musallam - che è il parroco latino-cattolico di Betlemme - ha invitato i suoi a pregare. Sappiamo che a Gaza ci sono da duemila e cinquecento fino a quasi 3 mila cristiani. La maggior parte di loro appartiene alla Chiesa ortodossa, e vorrei notare che gli ortodossi celebrano la Pasqua una settimana dopo noi cattolici. Chiaramente, la situazione di Gaza è molto, molto critica a causa della situazione politico-sociale ed economica. Comunque, l’autorità israeliana ha dato un po’ di permessi: si tratta dei permessi che danno a noi cristiani per recarci a Gerusalemme e celebrare la Pasqua. Ma vorrei notare anche che, come sempre, sono pochi quelli concessi: se ne chiediamo ad esempio mille, ce ne danno duecento o trecento. Il clima generale dei cristiani palestinesi è veramente molto duro, molto preoccupante. Siamo preoccupati dalle vicende politiche che vediamo qui, tra Israele e Palestina, e anche il dialogo tra gli stessi palestinesi di Fatah e Hamas che non va avanti è una cosa che non va bene. A tutto questo, si aggiunge la difficile situazione economica, e anche se un po’ di pellegrini sono venuti in Terra Santa, a causa dell’ultimo conflitto a Gaza il numero di questi pellegrini è molto calato. Inoltre, anche noi abbiamo risentito della crisi mondiale. (Montaggio a cura di Maria Brigini)







All the contents on this site are copyrighted ©.