L’appello dei leader cristiani in Terra Santa: “Non lasciateci soli”
“Non lasciateci soli”: è questo il grido d’allarme lanciato dai leader di varie Chiese
cristiane che si sono riuniti con una delegazione ecumenica, in visita in Terra Santa,
per parlare della sempre più difficile situazione che si trovano ad affrontare i cristiani
residenti nella regione. La delegazione, come riferisce l’agenzia Zenit, era composta
da un’equipe di "Living Letters", piccoli gruppi ecumenici internazionali che viaggiano
in luoghi in cui i cristiani lottano per superare la violenza e hanno come obiettivo
portare la solidarietà della famiglia ecumenica: “La già scarsa popolazione di cristiani
palestinesi continua a diminuire – hanno constatato di persona – e la loro vita è
resa sempre più difficile dall’occupazione israeliana”. Tra i leader delle Chiese
locali che hanno partecipato all’incontro, il patriarca latino di Gerusalemme mons.
Fouad Twal, il patriarca ortodosso greco Teofilo III, il vescovo luterano Munib Younan
e il chierico Robert Edmunds, rappresentante del vescovo anglicano Suheil Dawani.
“Continuiamo a pregare e crediamo nel potere della preghiera – ha commentato mons.
Twal – riponiamo la nostra speranza nella nuova amministrazione Usa, ma abbiamo bisogno
del sostegno dei Paesi di tutto il mondo”. “I cristiani hanno bisogno di sostegno
morale, hanno bisogno di sentire che non sono soli – gli ha fatto eco Teofilo III
– la Terra Santa ha bisogno di una forte presenza cristiana”. “È la prima volta che
vedo bambini senza sorriso – ha concluso il vescovo Munib Younan – i bambini di Gaza
non possono sorridere. Dov’è la coscienza del mondo? Le Chiese non devono restare
in silenzio su questo”. (R.B.)