La Corea del Nord pronta a lanciare un missile a lungo raggio
La Corea del Nord ha spostato a causa del maltempo il lancio del suo nuovo missile-satellite
ma la principale agenzia di stampa di Pyongyang riferisce che verrà effettuato in
tempi brevi. Il test è giustificato dalla Corea del Nord come un esperimento per le
telecomunicazioni. Stamani il Giappone - che teme in futuro l’utilizzo di vettori
simili con testate nucleari - aveva diffuso la notizia, poi smentita, dell’avvenuto
lancio. Secondo la comunità internazionale l’azione di Pyongyang nasconderebbe il
lancio di un missile a lunga gittata capace di raggiungere Hawaii e Alaska. Per un
commento sulla situazione, Giada Aquilino ha intervistato il prof.Maurizio
Riotto, docente di lingua e letteratura coreana all’Università Orientale di Napoli:
R. – Molti
si sono accorti che il vero nemico attuale della Corea del Nord non sono gli Stati
Uniti, bensì la Cina. Il timore è che si vada verso una cristallizzazione dell’attuale
situazione cioè niente più riunificazione per la Corea ma da una parte una Corea del
Sud ormai pesantemente occidentalizzata ed amica degli Stati Uniti e dall’altra una
Corea del Nord intesa come provincia della Cina visto che si sta espandendo sempre
di più alla ricerca di ulteriori spazi vitali nella sua corsa verso il consumismo.
D.
– Secondo alcuni osservatori, il test sarebbe legato ad una prova di forza interna
con cui Kim Jong Il, sopravvissuto ad un ictus, cerca di imporre al potere uno dei
propri figli. E’ possibile? R. – Io, più che una questione interna,
la vedrei proprio come una dimostrazione di forza; è una sorta di monito ai Paesi
che stanno intorno alla Corea del Nord ad usare un approccio diverso. Ho sentito che
Obama sta acconsentendo alla pluri-decennale richiesta della Corea del Nord di avere
negoziati bilaterali. Per questo non è possibile che il bersaglio dell’eventuale missile
nordcoreano siano gli Stati Uniti. I negoziati bilaterali dovrebbero diminuire e allentare
la pressione cinese per poi lavorare veramente e seriamente per una futura riunificazione
del Paese.
D. – Ma oggi quali sono le condizioni di vita in Corea del
Nord? R. – Certamente non sono rosee. Comunque, rispetto alla
catastrofe della seconda metà degli anni Novanta, diciamo che il Paese un po’ si è
ripreso. Sono state impiantate parecchie fabbriche, per esempio, a capitale sudcoreano
e a manodopera nordcoreana. Altre imprese straniere hanno aperto delle filiali in
Corea del Nord e, a piccoli passi, si stanno facendo dei progressi significativi verso
l’apertura del Paese.
Strage negli Usa Il leader dei militanti
talebani del Pakistan Baituallah Mehsud ha rivendicato l'attacco di ieri al centro
immigrati nello Stato di New York, nel quale sono morte 14 persone, incluso l'autore
della strage. Il servizio è di Salvatore Sabatino:
“Erano i
miei uomini, ho dato loro gli ordini per una reazione agli attacchi dei droni statunitensi”:
così, Mehsud alla Reuter, via telefono, da una località segreta. La notizia sta rimbalzando
su tutti i media internazionali. Baitullah Mehsud è un capo talebano ritenuto molto
vicino ad Al Qaeda che ha rivendicato l’attentato alla scuola di polizia di Lahore,
la scorsa settimana, ed è sospettato inoltre di essere il mandante dell’attentato
costato la vita al premier pakistano Benazir Bhutto, ma anche l’autore di decine di
attentati contro le forze della Nato in Afghanistan. Cauti, però, gli inquirenti negli
Stati Uniti, che stanno per il momento "scavando" nella vita del quarantaduenne vietnamita,
che ieri ha seminato il terrore tra gli immigrati di varie nazionalità nel centro
servizi dell’American Civic Association di Binghamton, 200 chilometri a nord-ovest
di New York. Pesante il bilancio: 13 persone uccise, 20 ferite e alla fine, dopo una
lunga trattativa con la polizia, anche il suicidio dell’uomo.
Attacchi
in Pakistan Non si fermano gli attacchi della guerriglia talebana in Pakistan.
Stamani 17 civili, fra cui 5 bambini, hanno perso la vita in un attentato suicida
contro un convoglio militare a Miranshah, nella provincia del Waziristan del Nord.
Sono inoltre 13 le vittime di un raid missilistico condotto da un drone americano,
al confine con l'Afghanistan. Obiettivo dell’azione i rifugi di militanti talebani.
Violenza
in Afghanistan Violenza anche in Afghanistan. Fonti della Nato hanno reso noto
che 12 insorti e una donna sono stati uccisi ieri nella provincia di Logar nel corso
di una sparatoria. Le vittime stavano collocando sulla strada ordigni pronti ad esplodere.
Gaza Sono
tre i palestinesi uccisi da militari israeliani nel nord della Striscia di Gaza. I
tre stavano organizzando un attentato dinamitardo. L'episodio è avvenuto nei dintorni
di Jabalya.
Filippine Sempre più forte la preoccupazione per la sorte
dei due operatori della Croce Rossa Internazionale – un italiano e uno svizzero –
rapiti nelle Filippine lo scorso 15 febbraio. Il gruppo di Abu Sayaf che li ha sequestrati
ha minacciato di decapitarli. A riferirlo il presidente della sezione locale della
Croce Rossa che ieri ha avuto un contatto telefonico con i rapitori. Giovedì scorso
l’altro ostaggio, una donna filippina, era stata liberata.
Usa-Cuba Con
l’obiettivo di facilitare l’apertura di un dialogo tra Stati Uniti e Cuba, è giunta
ieri all’Havana una prima delegazione di legislatori democratici, capeggiati da Barbara
Lee. Quest’ultima, prima della partenza, ha affermato che l’elezione del presidente
Obama offre nuove possibilità di rivedere la politica estera Usa.
Roma:
manifestazione Cgil e assemblea Udc Grande partecipazione a Roma alla manifestazione
della Cgil, convocata per chiedere una nuova politica economica al governo Berlusconi.
Il segretario Epifani ha accusato l’esecutivo di aver fatto fronte all’emergenza con
una finanziaria ordinaria portando l’Italia agli ultimi posti in Europa nella gestione
della crisi con un milione di posti di lavoro persi. All’iniziativa ha partecipato
il segretario del Pd Franceschini. Sempre a Roma si conclude oggi l’assemblea dell'Unione
di Centro. Nel corso del suo intervento, Magdi Allam ha auspicato che l’Europa recuperi
“l’orgoglio delle proprie radici cristiane”.
Sbarchi in Italia Con
il miglioramento delle condizioni meteo sono ripresi i "viaggi della speranza" lungo
le rotte del Mediterraneo. Stamani, due imbarcazioni con a bordo complessivamente
circa 120 immigrati sono state segnalate a sud di Lampedusa, in acque maltesi. Sono
stati gli stessi migranti ad avvisare con telefoni cellullari della loro presenza.
Ieri, erano giunti a Porto Empedocle i 136 migranti che viaggiavano a bordo di due
barconi soccorsi dalla Marina militare.
Presidenziali in Slovacchia Urne
aperte in Slovacchia per il secondo turno delle elezioni presidenziali. In lizza sono
due candidati: il presidente in carica Ivan Gasparovic, appoggiato dal partito socialdemocratico
e dagli estremisti del partito nazionale slovacco, e Iveta Radicova sostenuta dal
centrodestra. A separarli al primo turno soltanto 8 punti percentuale. Se la Radicova
dovesse vincere sarebbe la prima donna alla testa di un Paese postcomunista nell'Europa
dell’Est.
Algeria Resta alta la tensione nella regione algerina della
Cabilia, roccaforte degli estremisti islamici, dove, nella notte tra giovedì e venerdì,
sei presunti membri dei gruppi armati sono stati uccisi in un’operazione dell’esercito.
Secondo quanto riferisce oggi la stampa algerina, i sei, uccisi a Kadiria vicino a
Bouira, appartenevano ad una cellula di Al Qaeda per il Maghreb islamico. (Panoramica
internazionale a cura di Marco Guerra e Benedetta Capelli)
Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIII no. 94 E'
possibile ricevere gratuitamente, via posta elettronica, l'edizione quotidiana del
Bollettino del Radiogiornale. La richiesta può essere effettuata sulla home page del
sito www.radiovaticana.org/italiano.