Il 25 e 26 aprile Missione cattolica in tutte le parrocchie degli Usa
Il fine settimana del 25 e 26 aprile nelle parrocchie degli Stati Uniti avrà luogo
la Missione cattolica: un’esperienza unica per le comunità cattoliche locali, e un’occasione
per mettere in luce anche le difficoltà che le diocesi americane si trovano ad affrontare,
dalla mancanza di risorse per provvedere ai servizi pastorali ‘di base’ per i fedeli,
alla carenza di sacerdoti, dalla povertà di molti parrocchiani, alla disoccupazione,
dall’isolamento territoriale, all’ostilità nei confronti della religione, fino alle
differenza culturali tra le varie comunità. “Oggi la crisi economica ci colpisce tutti
– ha dichiarato il vescovo di Great Falls-Billings, nel Montana, Michael W. Warfel
– ci sono licenziamenti, fallimenti e crac finanziari. In un momento in cui l’America
stringe la cinghia non possiamo dimenticare la missione delle diocesi, che già prima
a malapena riuscivano a tenere in piedi le parrocchie e ora si ritrovano con ancora
meno fondi e persone a disposizione”. La situazione è precaria in molte diocesi statunitensi,
soprattutto nel profondo Sud, ma non solo: in quella di Anchorage, in Alaska, ad esempio,
ci sono 11.500 famiglie cattoliche disseminate in 140mila metri quadrati di territorio,
con soli 30 sacerdoti che esercitano il ministero. E ancora: delle 29 contee che compongono
la diocesi di Salt Lake City, solo in 16 c’è un pastore residente. Infine, nella diocesi
di El Paso, una delle più povere di tutti gli Usa, in cui oltre il 30% della popolazione
vive in stato d’indigenza, ci sono soltanto due suore che si occupano dell’evangelizzazione
del Texas occidentale e del programma giovanile della diocesi: Suor Marge e Suor Luz,
che servono 5 parrocchie e 17 missioni, viaggiando attraverso 26mila miglia di deserto.
(R.B.)