Guinea Bissau: documento comune di cristiani e musulmani
“Chi semina vento raccoglie tempesta, chi semina verità raccoglie pace”: è questo
il titolo di un documento comune che è stato presentato ieri a Bissau dalle comunità
cattoliche, evangeliche e musulmane, per la prima volta insieme per invitare il paese
alla calma dopo gli ultimi episodi di violenza che hanno alimentato un clima di tensione.
A riferirlo alla Misna, attendibili fonti locali che hanno anche fornito una chiara
lettura dei fatti succedutisi nell’ultima settimana. In particolare, è confermata
l’aggressione ai danni di un noto avvocato, Pedro Infanda, che dopo essere stato trattenuto
in un carcere militare, si trova adesso ricoverato in ospedale per le percosse ricevute.
Stessa sorte è toccata a Francisco José Fadul, ex-primo ministro, ora presidente del
Tribunale dei conti e del partito di opposizione Padec. Fadul è stato bloccato e picchiato
da militari e adesso si trova ricoverato in un ospedale portoghese. In entrambi i
casi, a scatenare la furia di uomini in uniforme sarebbero state forti critiche espresse
nei confronti del governo e dell’esercito. Le aggressioni sono avvenute prima che
venissero convocate le elezioni presidenziali per il 28 giugno, necessarie dopo la
morte del presidente João Bernardo “Nino” Vieira, ucciso il mese scorso poche ore
dopo che la stessa sorte era toccata al capo di stato maggiore Batista Tagme Na Waie.
Omicidi, per i quali sono in corso diverse inchieste ma di cui non sono ancora chiari
i risvolti. Giovedì, intanto, i 21 partiti all’opposizione hanno sottoscritto un documento
comune chiedendo le dimissioni del governo ritenuto “incapace di far rispettare la
legge, garantire la sicurezza dei cittadini e tenere sotto controllo l’esercito”.
Sulla delicata situazione attraversata dal paese dell’Africa occidentale, il segretario
generale dell’Onu Ban Ki-moon ha espresso preoccupazione e chiesto alla comunità internazionale
di “non abbandonare la Guinea-Bissau, fornendo ogni mezzo tecnico e ogni possibile
aiuto finanziario”. (R.P.)