Corea del Nord pronta a lanciare missile a lungo raggio
Cresce la tensione in tutta l’Asia per l’imminente lancio da parte della Corea del
Nord di un missile a lungo raggio, ufficialmente per mettere in orbita un satellite
per le telecomunicazioni. L’operazione viene considerata come una minaccia dal Giappone,
che teme in futuro l’utilizzo di vettori simili con testate nucleari. Washington,
alleata della Corea del Sud, ritiene che il lancio del vettore sia contrario alle
risoluzioni delle Nazioni Unite e si dice allarmata per la provocazione in atto. Sulla
situazione nella regione, Stefano Leszczynski ha intervistato Andrea Margelletti,
presidente del Centro Studi Internazionali: R. - È un problema
che non è solo regionale, ma coinvolge anche le superpotenze, la Russia, gli Stati
Uniti in primis. Pensiamo soltanto che le posizioni giapponesi di riarmo, in un quadro
naturalmente difensivo, fanno sì che tutta la tensione nell’area si alzi e che, ad
esempio, l’Australia - l’altra potenza regionale nell’area del Pacifico - sia a sua
volta interessata ad aumentare il proprio standard militare. In tutto questo, è bene
ricordare che milioni di coreani del Nord muoiono di fame mentre il regime dittatoriale
continua ad inseguire folli sogni di proiezione di potenza. D.
- Quanto è effettivamente concreta la minaccia militare da parte della Corea del Nord? R.
- È una minaccia concreta da parte di un Paese che è militarizzato anche perché non
c’è occupazione. E' una minaccia convenzionale, ma naturalmente sia gli Stati Uniti
che la Corea del Sud sarebbero bene in grado di affrontarla. Punto vero è che, se
vi fosse un conflitto, si riverserebbero nel meridione milioni e milioni di profughi
e questo porterebbe ad un serio problema di instabilità economica nella Corea del
Sud. D. - Questo scontro si ripercuote, ovviamente, sul Consiglio
di Sicurezza che non riesce neppure a prendere delle decisioni da un punto di vista
umanitario… R. - In realtà, l’accesso nel Nord è un accesso
assolutamente controllato dove le organizzazioni internazionali hanno veramente poco
spazio di manovra.