Cisgiordania: palestinese uccide un bambino israeliano di nove anni
Nuova escalation di violenza in Cisgiordania. Uno sconosciuto armato d’ascia è entrato
nell'insediamento ebraico di Bat Ayn, nell'area di Hebron, e ha aggredito le persone
presenti. Un bambino israeliano di 9 anni è rimasto ucciso e un altro ferito. L’uomo
è scappato e ora si cerca in tutta la zona. A livello politico Avigdor Lieberman,
al suo primo giorno da capo della diplomazia dello Stato ebraico, ha affermato che
Israele non è vincolato agli impegni assunti alla Conferenza di Annapolis del novembre
del 2007. Il neo ministro degli Esteri ha inoltre aggiunto che Israele si ritiene
vincolato solo agli impegni assunti con la road map. Ma quali sono le differenze sostanziali
tra i due piani realizzati per sviluppare il processo di pace israelo-palestinese?
Salvatore Sabatino lo ha chiesto a Janiki Cingoli, direttore del Centro
Italiano per la Pace in Medio Oriente:
R. – La road
map prevede un negoziato per fasi: nella prima ci devono essere le misure di garanzia,
tra cui il blocco del terrorismo da parte palestinese, il blocco degli insediamenti
e la rimozione dei blocchi stradali da parte israeliana. Solamente una volta adempiute
queste misure, si sarebbe potuto passare alla fase del negoziato finale. Invece, per
quanto riguarda il piano di Annapolis, sono state messe le due parti in parallelo,
salvo il fatto che se si raggiungeva l’accordo sul negoziato finale, prima si dovevano
rispettare misure di fiducia. Adesso, sostanzialmente, la posizione di Lieberman è
cancellare tutta questa parte di lavoro sul negoziato finale. Non si vuole riconoscere
il lavoro fatto da Olmert e ricominciare da zero.
D. – Questa posizione
di Lieberman non rischia di interrompere il già difficile processo di pace israelo-palestinese? R.
– E' discutibile che in questo momento ci sia un processo di pace israelo-palestinese.
Rischia certamente di essere in contrasto con l’impostazione di Obama, il quale continua
ad insistere sul concetto dei due Stati. Quindi accentua la sostanziale traiettoria
di conflitto con l’amministrazione di Obama ed il nuovo governo di Netanyahu di cui
ci sono già state delle anticipazioni. D. – Bisogna dire che Netanyahu,
da parte sua, non si è espresso. Si possono immaginare, a questo punto, ripercussioni
sul suo esecutivo? R. – No, non si è espresso in prima persona
ma il portavoce o le personalità autorevoli del suo gabinetto hanno detto che la posizione
di Lieberman anticipa la posizione di Netanyahu. Probabilmente Netanyahu avrebbe preferito
non esprimere, con questa brutalità, questa cosa che pure condivide, per non entrare
in conflitto con l’amministrazione Obama fin dal primo giorno.
Filippine E’
stata rilasciata oggi Mary Jean Lacaba, la volontaria filippina della Croce rossa
internazionale, rapita nei giorni scorsi dal gruppo integralista islamico Abu Sayyaf
insieme a due suoi colleghi, lo svizzero Andreas Notter e l’italiano Eugenio Vagni.
I due uomini – ha detto- sono vivi. La donna è in buone condizioni anche se presenta
evidenti segni di stress. Il Comitato internazionale della Croce Rossa ha rivolto
un nuovo appello ai sequestratori perché siano rilasciati al più presto anche gli
altri due ostaggi.
Nato Imponenti misure di sicurezza a Strasburgo
dove già oggi sono previsti i primi cortei contro le celebrazioni per il 60.mo anniversario
della Nato che si aprono ufficialmente domani. Attesi 28 capi di Stato e di governo.
Ieri sera non sono mancati i disordini tra la polizia e alcuni manifestanti. Nella
cittadina francese giungeranno migliaia di persone che daranno vita ad un vero e proprio
contro-summit, più di 600 organizzazioni di 33 Paesi hanno dato la loro adesione.
Intanto da ieri la Nato ha due nuovi membri che fanno salire a 28 il numero dei suoi
componenti. Si tratta di Albania e Croazia che ieri sono entrate nell’Alleanza Atlantica
nel corso di una cerimonia a Washington.
Corea del Nord Il lancio
del missile-satellite da parte della Corea del Nord sarebbe una violazione delle risoluzioni
Onu e farebbe scattare una risposta ''unita e severa''. E' la posizione degli Stati
Uniti, illustrata dal presidente Obama al suo omologo sudcoreano, Lee Myung-Bak, nel
corso dell'incontro bilaterale avuto a margine del G20 di Londra. Intanto Pyongyang
ha iniziato la fase di alimentazione del missile-satellite, con il riempimento dei
serbatoi, in vista del lancio atteso tra il 4 e l'8 aprile. Pur rivendicando il carattere
“pacifico” dell’operazione la Corea del Nord ha minacciato rappresaglie contro Usa
Corea del Sud e Giappone - che vedono nel progetto un test di missile balistico a
lunga gittata – nel caso in cui il satellite venisse intercettato dai sistemi antimissile
dispiegati nell'area.
Sudan-Darfur ''Sono venuto qui con la mano
tesa e dipenderà dal governo sudanese come vorra' mandare avanti questo rapporto”.
Sono queste le parole dell’inviato Usa in Sudan Scott Gration, dopo il colloquio con
il sottosegretario agli esteri sudanese Mutrif Siddiq. Il governo statunitense e l'Europa
si stanno impegnando seriamente per evitare che la crisi umanitaria possa aggravarsi
ulteriormente in Darfur. Dopo l'espulsione delle organizzazioni non governative, oltre
a quelle alimentari e di igiene, preoccupano le condizioni di sicurezza, soprattutto
nei campi di sfollati e profughi. Borse-G20-Bce Sulla scia delle attese
per le decisioni del G20, i mercati europei hanno aperto in rialzo mentre la Borsa
di Tokyo ha chiuso gli scambi al 4,40%, trainata dai guadagni di Wall Street e dai
dati migliori delle attese per l'economia Usa. Intanto la banca Centrale europea ha
deciso di tagliare i tassi di 25 punti base, portando il tasso principale dall'1,50
al 1,25%. Con questa decisione, il tasso arriva ad un nuovo minimo storico.
Grecia-sciopero In
occasione del G20 di Londra, in Grecia si sta attuando uno sciopero generale di diverse
ore contro la politica economica del governo. Fermo il traffico aereo, ferroviario
e marittimo, chiuse le scuole, in emergenza anche gli ospedali. Atene ha stanziato
un pacchetto di misure anti crisi pari a 28 miliardi di dollari per favorire il credito
alle piccole e medie imprese, ha congelato i salari nel settore pubblico ed ha imposto
una tassa di solidarietà sui redditi sopra i 150 mila euro annuali. (Panoramica
internazionale a cura di Benedetta Capelli e Antonio D'Agata)
Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIII no. 92 E'
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