Messaggio del cardinale Tarcisio Bertone al ministro italiano del Lavoro, Sacconi,
in occasione del vertice sociale G8
“Dalle numerose discussioni multilaterali sulla crisi, e in particolare del futuro
G8 Italiano, il mondo si attende proposte concrete ed efficaci, capaci di garantire
a tutti, compresi quelli che hanno perduto il lavoro o sono a rischio di perderlo,
un livello di reddito e di sicurezza essenziale”. E’ quanto scrive il cardinale Tarcisio
Bertone, segretario di Stato vaticano, in un messaggio rivolto al ministro del Lavoro
italiano Maurizio Sacconi, in occasione del vertice sociale del G8, conclusosi ieri
a Roma. “Si attende pure - prosegue il cardinale - che siano sempre rispettati e potenziati
i diritti fondamentali dei lavoratori e che il coordinamento tra i governi includa
il dialogo con le parti sociali e con la società civile, anche per riuscire a stimolare
le economie nazionali, senza però pregiudicare la cooperazione internazionale allo
sviluppo, ma piuttosto cercando di potenziarla”.
“L’iniziativa di mettere
il lavoro al centro del dibattito internazionale - si legge nel messaggio - è quanto
mai opportuna perché non ci sono ormai dubbi sulla dimensione etica della crisi, causata
da una gestione globalizzata delle finanze che ha mirato solo al profitto e non al
bene comune e alla dignità della persona”. “Perciò al di là delle misure congiunturali
necessarie per bloccare le turbolenze finanziarie e per uscire dalla recessione generalizzata,
occorre fare ogni sforzo per ridare una dimensione umana all’economia”. Nella Dottrina
sociale della Chiesa, ricorda il porporato, “c’è il principio della dignità della
persona umana, centro e vertice di tutto ciò che esiste sulla terra è il fine di tutte
le istituzioni sociali e di tutto l’agire economico”. Pertanto, “il servizio alle
necessità più fondamentali di tutti gli uomini, specialmente dei più poveri, si pone
come pilastro fondamentale e pietra di paragone di ogni misura indirizzata a risolvere
la crisi economica che ormai affetta tutte le nazioni”. (A cura di Amedeo Lomonaco)