La Chiesa dello Sri Lanka impegnata a promuovere la riconciliazione
Nello Sri Lanka la pace è ancora possibile e la Chiesa può aiutare a superare le divisioni
esacerbate dalla guerra civile, iniziata nel 1983, tra forze governative e ribelli
del Fronte di Liberazione delle Tigri Tamil. E’ quanto ha dichiarato in un’intervista,
rilasciata all’associazione Aiuto alla Chiesa che Soffre, l’arcivescovo di Colombo,
mons. Oswald Thomas Colman Gomis. “Nessuno - ha detto l’arcivescovo - vuole che questo
conflitto continui”. La popolazione srilankese - ha aggiunto mons. Gomis - “ha bisogno
di essere curata da molti traumi”. “La comunità cristiana ha un forte dovere in questo
campo”. “Dobbiamo assicurare - ha spiegato l’arcivescovo di Colombo - che stiamo svolgendo
il nostro compito unendo le comunità” cingalese e tamil. Sul terreno, intanto, la
situazione resta drammatica: in seguito ad una nuova offensiva, condotta domenica
scorsa dalle forze governative, molti ribelli si sono spostati a Mullaitivu, una zona
remota del nord est dello Sri Lanka. Quest’area - ricorda l'agenzia Zenit - include
una fascia di sicurezza in cui si sono rifugiate centinaia di migliaia di persone.
Si stima che attualmente siano più di 200 mila i civili rimasti nell'area teatro del
conflitto. (A.L.)