Monumento ricorda le donne vittime di stupri in Congo
Una figura femminile calpestata dagli stivali dei suoi aguzzini: è l’immagine del
monumento alla “donna violata” inaugurato a Goma, capoluogo della provincia orientale
del Nord Kivu. Le organizzazioni femminili locali – riferisce l’agenzia Misna - denunciano
che stupri e violenze proseguono, nonostante la recente fine del conflitto armato.
“Si continuano a violentare le donne ed è come violentare la propria nazione”, ha
detto una studentessa che partecipava alla cerimonia d’inaugurazione, citata dall’emittente
dell’Onu ‘Radio Okapi’. Alta tre metri, la statua è stata collocata davanti all’Istituto
Metanoia della Libera università dei Grandi laghi (Ulpgl). Nel giugno 2008, l’Assemblea
generale della Nazioni Unite, anche in conseguenza dei reati commessi nell’est della
Repubblica Democratica del Congo, ha adottato all’unanimità la risoluzione 1820: secondo
il documento, che apre la via a possibili incriminazioni di fronte alla Corte penale
internazionale (Cpi) dell’Aja, lo stupro in zone di conflitto può costituire “crimine
di guerra, crimine contro l’umanità” o “un atto all’interno del genocidio”. (A.L.)