La preghiera del Papa: i popoli ricchi siano sensibili al dramma della fame nel mondo
Nella intenzione generale di aprile il Papa invita a pregare “perché il Signore benedica
il lavoro degli agricoltori con un raccolto abbondante, e renda sensibili i popoli
più ricchi al dramma della fame nel mondo”. Il servizio di Sergio Centofanti.
La fame nel
mondo, invece di diminuire, aumenta: sono ormai quasi un miliardo le persone colpite
dalla malnutrizione. Non si tratta – afferma il Papa - di “una mera fatalità, provocata
da situazioni ambientali avverse o da disastrose calamità naturali” - sul pianeta
ci sono infatti risorse a sufficienza per sconfiggerla – ma è un vero e proprio scandalo
dovuto soprattutto a una logica che fa prevalere il profitto sulla dignità
umana. Per Benedetto XVI ci vogliono “provvedimenti coraggiosi” che rispettino
il principio della “destinazione universale dei beni della terra”, contrastando una
globalizzazione attuata secondo la legge del più forte, nonché le politiche
protezionistiche che impediscono l’accesso ai mercati ai più poveri e i fenomeni speculativi.
A
pagare sono le popolazioni contadine dei Paesi in via di sviluppo: il loro lavoro
“è sfruttato avidamente, e la loro produzione viene deviata verso mercati lontani,
con poco o nessun beneficio per la comunità locale” con la conseguente emigrazione
e disgregazione delle famiglie.
Il Papa segnala il
tragico paradosso di un mondo “che sperimenta una ricchezza senza precedenti, tanto
economica quanto scientifica e tecnologica” accanto ad una crescente e drammatica
povertà. “Occorre riconoscere – sottolinea - che il progresso tecnico, pur
necessario, non è tutto; vero progresso è solo quello che salvaguarda la dignità dell’essere
umano nella sua interezza e consente ad ogni popolo di condividere le proprie risorse
spirituali e materiali, a beneficio di tutti”.
E’
necessaria una collaborazione tra Paesi ricchi e poveri, tra istituzioni internazionali
e organizzazioni non governative: un’azione congiunta che aiuti “le comunità
indigene a prosperare sui propri territori e a vivere in armonia con le proprie culture
tradizionali”.
Ognuno di noi – afferma Benedetto
XVI - deve sentirsi impegnato in prima persona, anche cambiando stili di vita, nella
lotta contro la malnutrizione. Un’antica sentenza dei Padri della Chiesa afferma:
‘Dà da mangiare a colui che è moribondo per fame, perché, se non gli avrai dato da
mangiare, lo avrai ucciso’. Il Papa per questa Quaresima ha invitato al digiuno -
che vuol dire “privarci di qualcosa per aiutare gli altri” - e ricorda che
alla fine della vita saremo giudicati sull’amore: “avevo fame e mi avete dato da mangiare”.