2009-03-31 14:22:08

La preghiera del Papa: i popoli ricchi siano sensibili al dramma della fame nel mondo


Nella intenzione generale di aprile il Papa invita a pregare “perché il Signore benedica il lavoro degli agricoltori con un raccolto abbondante, e renda sensibili i popoli più ricchi al dramma della fame nel mondo”. Il servizio di Sergio Centofanti.RealAudioMP3

La fame nel mondo, invece di diminuire, aumenta: sono ormai quasi un miliardo le persone colpite dalla malnutrizione. Non si tratta – afferma il Papa - di “una mera fatalità, provocata da situazioni ambientali avverse o da disastrose calamità naturali” - sul pianeta ci sono infatti risorse a sufficienza per sconfiggerla – ma è un vero e proprio scandalo dovuto soprattutto a una logica che fa prevalere il profitto sulla dignità umana. Per Benedetto XVI ci vogliono “provvedimenti coraggiosi” che rispettino il principio della “destinazione universale dei beni della terra”, contrastando una globalizzazione attuata secondo la legge del più forte, nonché le politiche protezionistiche che impediscono l’accesso ai mercati ai più poveri e i fenomeni speculativi.

 
A pagare sono le popolazioni contadine dei Paesi in via di sviluppo: il loro lavoro “è sfruttato avidamente, e la loro produzione viene deviata verso mercati lontani, con poco o nessun beneficio per la comunità locale” con la conseguente emigrazione e disgregazione delle famiglie.

 
Il Papa segnala il tragico paradosso di un mondo “che sperimenta una ricchezza senza precedenti, tanto economica quanto scientifica e tecnologica” accanto ad una crescente e drammatica povertà. “Occorre riconoscere – sottolinea - che il progresso tecnico, pur necessario, non è tutto; vero progresso è solo quello che salvaguarda la dignità dell’essere umano nella sua interezza e consente ad ogni popolo di condividere le proprie risorse spirituali e materiali, a beneficio di tutti”.

 
E’ necessaria una collaborazione tra Paesi ricchi e poveri, tra istituzioni internazionali e organizzazioni non governative: un’azione congiunta che aiuti “le comunità indigene a prosperare sui propri territori e a vivere in armonia con le proprie culture tradizionali”.

 
Ognuno di noi – afferma Benedetto XVI - deve sentirsi impegnato in prima persona, anche cambiando stili di vita, nella lotta contro la malnutrizione. Un’antica sentenza dei Padri della Chiesa afferma: ‘Dà da mangiare a colui che è moribondo per fame, perché, se non gli avrai dato da mangiare, lo avrai ucciso’. Il Papa per questa Quaresima ha invitato al digiuno - che vuol dire “privarci di qualcosa per aiutare gli altri” - e ricorda che alla fine della vita saremo giudicati sull’amore: “avevo fame e mi avete dato da mangiare”.







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