2009-03-31 18:48:09

Intervista al prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, mons. Amato, sulla Causa di beatificazione di Papa Wojtyla


La preghiera di Benedetto XVI per la Beatificazione di Giovanni Paolo II, levata oggi all'udienza generale, riflette i sentimenti che nutrono moltissimi fedeli in ogni parte del mondo. Testimonianza di questo affetto nei confronti di Papa Wojtyla sono le numerose celebrazioni che in questi giorni si moltiplicano, specie nella città di Roma, dove oggi pomeriggio, alle 17, nella chiesa di Santa Maria del Popolo, si terrà una commemorazione con la partecipazione del cardinale arcivescovo di Cracovia, Stanislaw Dziwisz, che ieri aveva già ricordato Giovanni Paolo II in un convegno a Lucca. Domani, alle 18, sarà lo stesso Benedetto XVI ha presiedere la celebrazione eucaristica in San Pietro, nel quarto anniversario della morte del suo predecessore. Sull'andamento della Causa di beatificazione di Giovanni Paolo II, Roberto Piermarini ne ha parlato con il prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, l'arcivescovo Angelo Amato:RealAudioMP3

R. - Faccio subito una precisazione. La Causa del grande Servo di Dio ricevette una grande accelerazione quando il 9 maggio del 2005 il Santo Padre Benedetto XVI dispensò dai cinque anni previsti per la sua introduzione. Ciò ha messo la Causa su una corsia preferenziale, che la farà procedere speditamente. Questo significa che non ci sarà il suo inserimento nella speciale graduatoria delle Cause - più di un migliaio - in attesa di giudizio.

 
D. - Siamo quindi prossimi a una Beatificazione?

 
R. - Trattandosi di una Causa di un Papa così conosciuto e amato, la speditezza obbliga a una grande accuratezza metodologica e contenutistica, nel rispetto delle procedure previste. Speditezza non significa fretta o superficialità, ma, al contrario, essa implica sollecitudine e professionalità.
 
D. - Ci può dire allora eccellenza, a che punto è questa Causa di beatificazione?

 
R. - Come voi sapete, il processo diocesano si è concluso felicemente nel maggio del 2007. Si è così potuta approntare e consegnare alla Congregazione delle Cause dei Santi, alla fine di novembre del 2008, la cosiddetta Positio, per il primo esame dei Consultori teologi. Superato questo esame - e non possiamo prevedere i tempi precisi - la Causa passerà al giudizio della Sessione Ordinaria dei Cardinali e dei Vescovi, per giungere infine alla decisione del Santo Padre per il decreto di Venerabilità. Anche il presunto miracolo viene sottoposto a una accurata procedura, che prevede i seguenti passaggi: parere di due periti medici, esame collegiale della Consulta medica, esame dei Teologi e sessione ordinaria dei Cardinali e dei Vescovi. Il risultato viene riferito al Santo Padre per la sua decisione finale. Concluso questo procedimento - che, ripeto, proprio per rispetto alla grandiosa figura del Servo di Dio deve essere fatto in modo particolarmente accurato - si potrà prospettare un'eventuale data per la Beatificazione

D. - Mons. Amato, c’è grande interesse da parte non solo della Polonia ma di tutta la Chiesa per la figura di Giovanni Paolo 11. Cosa ci può dire al riguardo?

 
R. - L’interesse non solo della nobile nazione polacca, ma di tutta la Chiesa per il sollecito avanzamento della Causa è condiviso anche dal Santo Padre Benedetto XVI e dalla nostra Congregazione. Per questo procediamo con comprensibile sollecitudine. Giovanni Paolo II con la sua esistenza e con il magistero di Sommo Pontefice continua a illuminare la Chiesa con la sua grandezza. Ma soprattutto continua a ispirare in tutti i fedeli, soprattutto nei giovani, propositi di santità e di apostolato. L’attesa per la sua Beatificazione è quindi un momento propizio per promuovere la conversione di tutti i fedeli alla buona novella del Vangelo di Gesù. Il suo famoso motto mariano “Totus tuus” continui a suscitare nei nostri cuori una sequela Christi, guidati dalla mano materna di Maria, la madre della Chiesa e la madre dei Santi. Questo tempo di attesa sia quindi un tempo di fervore spirituale, di preghiera e anche di apostolato missionario.







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