Nel loro terzo incontro nazionale, tenutosi nei giorni scorsi a Kinshasa, esponenti
politici della Repubblica Democratica del Congo hanno proclamato un “Atto di compromesso
per il buon governo e la lotta contro la corruzione”. L’incontro – rende noto l’agenzia
Zenit – è stato organizzato dalla Commissione episcopale per l'Apostolato dei laici.
La riunione, svoltasi nel centro Béthanie di Kinshasa, aveva come motto “Promozione
del buon governo e lotta contro la corruzione: responsabilità dell'attore politico
cattolico, uomo e donna”. I partecipanti hanno constatato nella loro analisi che
la corruzione paralizza tutti gli sforzi di riforma politica, economica, sociale,
morale e perfino spirituale del Paese. Hanno anche deplorato un fenomeno di indifferenza
nel corpo sociale che permette alla corruzione di espandersi come un virus. Si sono
tuttavia congratulati per la volontà delle alte istituzioni della Repubblica di agire
contro questo fenomeno. I politici cattolici hanno assunto, a livello libero e individuale,
la decisione di lottare contro quella che definiscono una piaga sociale. Per concretizzare
questo impegno, uniranno i loro sforzi per mobilitare tutta la comunità nazionale
in un programma cittadino di presa di coscienza. L’auspicio è che il 50.mo anniversario
dell'indipendenza, che si celebrerà il prossimo anno, sia “un anno senza corruzione”.
E’ stato infine rivolto un appello alla gerarchia della Chiesa cattolica, a tutte
le confessioni religiose, agli ordini professionali e ai sindacati a unirsi e a mobilitarsi
in questa lotta. (A.L.)