2009-03-29 15:21:29

Successo di pubblico per il musical promosso dal Movimento Apostolico “Meditando la Passione”


Un grande successo di pubblico per l’opera sacra “Meditando la Passione” rappresentata ieri sera a Roma nell’Auditorium Conciliazione. Il musical, interpretato per la prima volta nella capitale, ha visto impegnati sulla scena oltre 150 giovani provenienti dalla diocesi di Catanzaro Squillace ed è stato promosso dal Movimento Apostolico e in collaborazione con l’Ufficio per la Pastorale Universitaria del Vicariato di Roma. Il servizio di Marina Tomarro:RealAudioMP3

Buio in scena. Un'unica luce su una grande croce a cui sono aggrappati un gruppo di uomini e donne: rappresentano l’ umanità che solo attraverso la Croce può trovare la speranza. E’ l’immagine con cui si apre il musical “Meditando la Passione”: 150 giovani interpretano il momento più alto della vita di Cristo, quello della sua morte per la nostra salvezza. Ma come nasce questa opera sacra? Cettina Marraffia autrice della rappresentazione:

 
“Al giorno d’oggi, ci sono troppe distrazioni; quindi, magari, anche un momento forte come la Passione, talvolta viene vissuto con distrazione. Mi è piaciuto pensare proprio ad una Passione silenziosa - fatta da diverse pause di riflessione che vogliono far meditare sul cammino verso la Croce – che coinvolga i giovani attraverso una meditazione che li allontana da quelli che possono essere le distrazioni dei nostri giorni”.
 
E i protagonisti di questo musical sono tutti attori non professionisti, che attraverso la danza, il canto e la recitazione hanno cercato di trasmettere le loro emozioni e il loro messaggio di pace. Ascoltiamo ancora Cettina Maraffia:

 
“La nostra vita è fatta di tante cose, e talvolta non sappiamo – con le difficoltà quotidiane cui andiamo incontro – come comportarci, qual è la nostra vita, la via, la missione. Quindi, affidare alla Croce la nostra gioia, i nostri dolori, le nostre paure, le nostre emozioni, le nostre difficoltà, la nostra preghiera; affidare tutto alla Croce di Gesù, quella stessa Croce su cui Lui è morto, e poi, la speranza della Risurrezione”.







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