Le voci degli africani in San Pietro: "Pietismo ipocrita in Occidente. Ci danno stampelle
rovinate, ma l'Africa deve correre!"
I giovani africani presenti in Piazza San Pietro, oltre a esprimere il proprio grazie
al Papa per il suo sostegno al continente, hanno voluto anche manifestare “un netto
rifiuto della strumentalizzazione delle parole di Benedetto XVI” richiamando “le autentiche
priorità per l’Africa: cibo, acqua, energia, cure mediche, reddito stabile per le
famiglie” nonché un equo sistema commerciale “che faciliti anche l’esportazione di
manufatti e prodotti africani - non solo quella delle materie prime” e la valorizzazione
“sul posto” delle risorse del continente. Ma ascoltiamo alcune testimonianze dei giovani
africani raccolte da Virginia Volpe:
R. – Manifestiamo
prima di tutto per ringraziare il Papa per la sua diagnosi sull’Africa, e poi vogliamo
dire al Papa che noi africani abbiamo capito il suo messaggio. Se anche la comunità
internazionale è stata distratta da queste false polemiche diffamatorie, noi abbiamo
capito il suo messaggio: è quello che ci interessa! E poi vogliamo dire a questa comunità
internazionale che prima di tutto l’Africa non è un continente di preservativi! Hanno
fatto credere che l’Africa è handicappata … Comunque, per camminare servono le stampelle
e loro hanno dato all’Africa stampelle rovinate. Invece, l’Africa non è handicappata:
l’Africa deve correre!
D. – Qual è il messaggio che
vuol passare oggi, con la vostra presenza qui?
R.
– Il Santo Padre ha fatto un viaggio molto bello in Africa, e aveva un messaggio molto
importante per i nostri popoli. Questo messaggio è stato trasmesso, ma purtroppo un
po’ deformato dai mass media, soprattutto qui in Occidente. Noi vogliamo difendere,
insieme al Santo Padre, la vita: in Africa si difende la vita.
R.
– Se parlate dell’Aids, si deve parlare delle strutture sanitarie prima dei preservativi!
Allora, questo è il messaggio che vogliamo dare: no a questo tipo di speculazione
sull’Africa!
R. – Il nostro messaggio di oggi è prima
di tutto, di ringraziamento al Santo Padre per quel tesoro che ha lasciato all’Africa,
perché è stato un insegnamento meraviglioso. E poi a chi ha criticato e continua a
criticare il Santo Padre sul problema della lotta all’Aids in Africa vogliamo dire
a queste persone che è un pietismo ipocrita!
D. –
L’Africa come ha vissuto le polemiche che ci sono state in Occidente?
R.
– Per noi è stata un’offesa: pensavano di avere offeso il Papa, invece hanno offeso
gli africani!
R. – Il piccolo popolo europeo … se
è capace di alzare la voce contro il Papa per quello che ha detto sulla situazione
in Africa, deve essere anche capace di aiutare gli africani in modo corretto. Per
esempio, ci sono delle guerre, in Africa, e queste guerre sono sostenute dai governanti
europei. Perché gli europei che ci amano non possono dire ai loro governanti: lasciateli
tranquilli, non finanziate le guerre in Africa?