Brasile: minacce a suora impegnata contro la pedofilia
"Indignazione" è stata espressa dalla Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile
del Regional Norte 2 (Cnbb N2) in relazione alle minacce di morte ricevute, martedì
scorso, da suor Marie Henriqueta Cavalcante, coordinatrice della locale commissione
di Giustizia e Pace. Lo rende noto l’Osservatore Romano. In una nota, firmata da suor
Orlanda Rodrigues Alves, segretaria esecutiva del Regional Norte 2, la Cnbb e i suoi
organismi di pastorale sociale affermano di considerare le minacce "come un atto disperato
e un tentativo non solo di colpire la coordinatrice di Giustizia e Pace ma anche di
far tacere la Chiesa davanti alla sua incessante lotta per la difesa della vita".
Suor Marie Henriqueta Cavalcante, la commissione di cui è responsabile e i rappresentanti
delle pastorali sociali della Conferenza episcopale stanno svolgendo, specialmente
negli ultimi mesi, un ruolo essenziale nei procedimenti di denuncia relativi ai casi
di abuso e sfruttamento sessuale ai danni di minori nello Stato del Pará. Casi che
purtroppo - si sottolinea nel comunicato - "sono avvenuti con la partecipazione di
persone influenti della nostra società". Ma le intimidazioni, giunte per telefono,
non fermeranno la religiosa che "continua in maniera instancabile il suo impegno"
anche nella Commissione parlamentare di inchiesta sulla pedofilia istituita dall'Assemblea
legislativa del Pará. Gli organismi di pastorale sociale della Cnbb - si legge nella
nota - "con il totale appoggio dei vescovi sosterranno sempre ogni legittima lotta
intrapresa in difesa dei diritti umani. La Chiesa, fedele a Gesù Cristo "venuto perché
abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza" (Giovanni, 10, 10), svolge un ruolo profetico
nella difesa e nella promozione della vita, denunciando ogni forma di ingiustizia,
specialmente quando essa è praticata da coloro che dovrebbero lottare in favore della
giustizia". Le azioni della Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile - scrive
suor Orlanda Rodrigues Alves - "sono pensate a partire dalla Parola di Dio e dalla
realtà costruita per gli uomini. La nostra pratica è regolata dal dialogo, dal rispetto
e soprattutto dalla costante testimonianza, agendo pacificamente e credendo nella
pace e nella costruzione di un mondo giusto ed egualitario". Il comunicato si conclude
con la riaffermazione della scelta ecclesiale per i poveri, "difendendo la causa di
coloro che nella nostra società più necessitano di giustizia". Una risposta all'appello
della Conferenza di Aparecida là dove evidenzia che "i volti sofferenti dei poveri
sono i volti sofferenti di Cristo". (S.C.)