2009-03-28 12:45:44

Il commento di don Massimo Serretti al Vangelo della Domenica


In questa quinta Domenica di Quaresima la liturgia ci presenta il passo del Vangelo in cui alcuni Greci chiedono ai discepoli di vedere Gesù. Il Signore risponde:

“È venuta l’ora che il Figlio dell’uomo sia glorificato. In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto”.
 
Su questo brano evangelico, ascoltiamo il commento del teologo, don Massimo Serretti, docente di Cristologia all'Università Lateranense:RealAudioMP3
Di fronte ai Greci che chiedono di Lui, come già di fronte alla Samaritana che va in città a chiamare altri Samaritani, Gesù vede le messi biondeggiare (cf. Gv 4, 35). Egli sa che il Padre viene glorificato nel «portare molto frutto» (Gv 12, 24; 15, 5. 8). Egli sa anche che la «messe biondeggiante» è l’umanità tutta intera, non solo quei Greci, non solo quei Samaritani, ma «tutti» (Gv 12, 32). Egli sa, inoltre, che «è giunta l’ora» in cui si riassume e si addensa tutta la Sua missione e che adesso tutto passa attraverso quell’«ora» e che per «attirare tutti» (pantas) a sé dovrà essere innalzato, dovrà passare attraverso la morte. «Per questo» Egli è venuto. La morte è come un limite, è come l’ultimo. Fermarsi al penultimo significherebbe mancare la missione che il Padre gli ha affidato. Il Figlio sa che non può andare “fino ad un certo punto e non oltre”. Perché il Padre sia glorificato nel Figlio occorre andare «fino in fondo» (Gv 13, 1). È la logica della nascita filiale, è la logica dell’amore, è la logica della vita vera. Seguire Cristo significa qui non fermarsi al penultimo, in altre parole, non stabilire da se stessi il confine della propria donazione, lasciare al Padre la misura ultima.







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