In Italia, seconda Giornata nazionale dedicata all’Alzheimer. Si tratta di un'iniziativa
di Anap Confartigianato Persone, un gruppo nato all’interno di Confartigianato che
si occupa dei servizi alla persona e dell’imprenditore come cittadino, e che comprende
l'associazione nazionale anziani e pensionati, e Ancos, associazione nazionale comunità
e sport. L'obiettivo dell''iniziativa di oggi è informare di più sulla malattia neurovegetativa
che in Italia colpisce circa mezzo milione di persone. Eliana Astorri ha intervistato
Fabio Menicacci, segretario nazionale di Anap.
R. - Noi
ci stiamo occupando di essere strumento di informazione, rispetto ad una malattia
che colpisce tantissime famiglie in Italia. E’ un po’ la peste del 2000, perché l’Alzheimer
colpisce il malato ma anche la famiglia che deve accudirlo. Non siamo medici ma ci
stiamo adoperando per essere strumento di maggiore informazione e prevenzione della
malattia.
D. – Oggi siete in tante piazze d'Italia,
in che modo? Cosa avete organizzato?
R. – E' la seconda
giornata, la ripetizione di quella già fatta nello scorso anno. Abbiamo organizzato
in piazza quello che viene fatto tutti i giorni nelle nostre sedi, cioè una divulgazione
per far conoscere che cos’è il morbo di Alzheimer, quali sono le cause, quali sono
gli eventuali stili di vita da tenere per non dare una mano a questa malattia, che
comunque è sempre patologica. L’altro aspetto è che le persone che vengono nei gazebo
possono sottoporsi ad un test e ad un questionario, guidato o dagli amici della Croce
Rossa, che sono con noi nei gazebo, o dai geriatri che sono nei gazebo. Se dall’analisi
dei questionari, i dottori si accorgono che qualcosa non va nella patologia generale,
nella storia della vita di quella persona, allora facciamo sottoporre ad un test ambulatoriale
chi è venuto e chi ha riempito il questionario. Se esistessero dei problemi che potrebbero
far insorgere il morbo di Alzheimer nel futuro, mettiamo in contatto quella persona
con i geriatri di zona, per iniziare a fare prevenzione.
D.
– Anap Confartigianato Persone concorre anche a finanziare i dottorati di ricerca,
perché anche per questo, come per le altre malattie, andare avanti con la ricerca
è fondamentale...
R. – Sì. Non chiediamo soldi alle
persone che vengono nei gazebo, perchè i dottorati di ricerca vengono finanziati con
le quote dei nostri associati. E tutto questo lavoro che facciamo durante l’anno e
che poi viene portato in piazza in una giornata particolare come oggi, serve a creare
una banca dati che per la ricerca è fondamentale e arrivare in un futuro anche allo
studio del genoma, se sarà possibile. Nei casi specifici, però, abbiamo visto che
molto probabilmente è una malattia che è poco conosciuta, mentre potrebbe essere fatto
molto, come ci è stato insegnato dal Centro di geriatria dell’Università La Sapienza,
per prevenirla o per capire prima che insorgerà. Se riusciamo a far cambiare stili
di vita e comportamenti è possibile allontanare il rischio della malattia.
D.
– Dove si possono trovare i vostri gazebo?
R. – Sul
nostro portale,www.anap.it. Per gli ascoltatori di Roma, noi saremo in Largo
Argentina, mentre nelle altre città, in linea di massima, in tutti i capoluoghi di
provincia o nelle città principali.