2009-03-26 16:13:19

Uganda: cattolici, anglicani ed ortodossi uniti contro la corruzione


I pubblici ufficiali corrotti stanno mandando in rovina l’Uganda; il governo e la popolazione dovrebbero agire in fretta per porre fine a questa piaga. Così, in sintesi, l’Uganda Joint Christian Council (UJCC), organismo che racchiude esponenti cattolici, anglicani ed ortodossi, lancia l’allarme sulla corruzione che attanaglia il Paese. In una nota diffusa nei giorni scorsi, l’UJCC sottolinea che la corruzione e l’abuso d’ufficio sono il risultato “della decadenza morale e della depravazione” e dovrebbero essere combattute “con vigore e senza sosta, di casa in casa, di strada in strada, di comunità in comunità e di istituzione in istituzione”. Ribadendo che le persone corrotte agiscono contro la volontà del Signore, i leader dell’UJCC si dicono “profondamente rattristati dal fatto che l’Uganda stia perdendo miliardi di scellini, ogni anno, a causa della corruzione di pubblici ufficiali, inclusi coloro che hanno perfezionato l’arte dell’inganno attraverso il pagamento per un lavoro scadente o non portato a termine”. Questo spiega, si legge ancora nella nota, il perché di “edifici fatiscenti, di strade disastrate e di medicinali carenti nei centri sanitari nazionali”. Di qui, l’appello a tutti i leader religiosi perché diano il via alla “lotta contro la corruzione, sensibilizzando i cittadini dell’Uganda”. “Chiediamo al governo – continua la nota – di portare davanti alla giustizia coloro che perpetrano la corruzione, recuperando i fondi pubblici ed i beni sottratti indebitamente, e di approvare provvedimenti di legge, ancora in sospeso, cruciali per la lotta” contro questa piaga. “La battaglia non sarà facile – conclude l’UJCC – ma è necessaria, se vogliamo assicurare un futuro alle giovani generazioni ed ai loro discendenti”. (I.P.)







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