Europarlamento: al via il working group sulla dignità dell'uomo
Ha preso il via ieri pomeriggio a Strasburgo il Working Group sulla dignità dell'uomo.
Un'iniziativa nata nel cuore del Parlamento europeo. Il servizio da Strasburgo di
Fausta Speranza:
Ragionare
sulla dignità dell'uomo guardando alle radici di questa espressione: questo l'obiettivo,
chiarito dallo stesso presidente dell'Europarlamento Hans Gert Poettering
che ha inaugurato i lavori:
“Of course … Ovviamente ci sono
diversi punti di vista su quale sia l'origine del concetto di dignità: i membri di
questo gruppo ritengono che la dignità sia conferita all'essere umano dal fatto di
essere creato a immagine di Dio. Io sono tra questi”.
Sentirlo dire
nel cuore del Parlamento Europeo è un fatto di tutto rilievo. E' stato un europarlamentare
dichiaratamente laico come John Deva ad affermare che si dovrebbe riconoscere palesemente
quanto le istanze di giustizia e di pace del continente si basino sul concetto di
fratellanza, figlio del Cristianesimo. A sottolineare quanto sia importante tutto
cio' per tutte le decisioni da prendere in ogni campo é stato il vicepresidente del
Parlamento europeo, Mario Mauro. Quale osservatore permanente della Santa Sede presso
il Consiglio d'Europa, mons. Aldo Giordano è intervenuto al Working
Group felicitandosi dell'iniziativa. A mons. Giordano chiediamo di cosa parliamo quando
parliamo di dignità dell'uomo: R. – La persona umana è l’insieme
degli occhi, del naso, della bocca, della testa, del corpo. Invece, il rischio è sempre
di prendere un aspetto solo dell’uomo, come se si prendesse solo l’occhio, si lavorasse
per l’occhio, si ingigantisse l’occhio e l’occhio occupasse tutto lo spazio, e tutto
il resto dovesse essere piccolo. Quindi, la dignità umana è legata alla ricchezza,
siamo al servizio della ricchezza dell’uomo e direi anche della bellezza dell’uomo,
a questo punto. L’uomo bello è quello che ha l’armonia di tutti gli aspetti. Ogni
aspetto è importante, per cui il lavoro è importante, ma non è l’unica dimensione.
La ragione è importante, ma non è l’unica dimensione, il sentimento è importante,
ma non è l’unico, il corpo è importante, ma non è l’unico. Allo stesso tempo, anche
lo spirito non è l’unica dimensione, perchè la persona umana è una persona incarnata.
Un’altra dimensione è che la persona umana è costituita dal rapporto con l’altro e
quindi tutto ciò che realizza il rapporto con l’altro, con l’altra cultura, con l’altro
popolo, con l’altro uomo o donna, e così via, è una ricchezza, perché noi siamo costituiti
dal rapporto. La persona umana è costituita dal rapporto anche con la natura, con
il mondo e, direi, poi, soprattutto, la dignità della persona si forma sul fatto che
noi siamo esseri aperti alla Trascendenza. Quindi, se siamo esseri che veniamo da
Dio e torniamo a Dio, lì veramente c’è una dignità immensa della persona umana. E
noi saremmo contenti anche di riaprire il cielo azzurro sull’Europa, di riaprire il
cielo dell’Eterno sull’Europa, perché è una nuovissima prospettiva che dà veramente
una dignità immensa ad ogni essere umano. Quindi, la dignità della persona umana è
che ha vissuto la sua umanità, che, forse, in sintesi è poi la capacità di amare.
D. – Mons. Giordano, in una fase di crisi economica
profonda, che ha aperto riflessioni anche sugli aspetti culturali, si parla molto
di crisi anche culturale, di crisi etica, si parla del bisogno di riscoprire i valori
etici...
R. – Io ho sperimentato anche qui al Consiglio
d’Europa che quando si parla della crisi finanziaria, della crisi economica, si sta
tornando ad un vocabolario a noi familiare. Tutti diciamo oggi che è giunta un’epoca
in cui occorre tornare alla morale, tornare all’etica, tornare alla responsabilità,
tornare alla fiducia, alla solidarietà. Sono termini della nostra tradizione. Anche
qui credo si tratti di avere l’orizzonte un poco ampio. Noi come Chiesa vediamo per
esempio sempre "tutta" l’umanità. Per noi è difficile vedere solo una nazione o anche
solo l’Europa. Noi vediamo sempre una nazione, un popolo, un continente inseriti nella
globalità del mondo. E quindi vediamo quasi spontaneamente questa interdipendenza
mondiale, anche perché il cristianesimo è sempre stato globale: il cristianesimo è
sempre stato una proposta che vale per tutti i continenti, per tutte le culture. Sentiamo
che se teniamo questo orizzonte della fraternità universale, poi diamo concretamente
un contributo. Credo che oggi ci sia uno spazio nuovo, in cui delle idee e direi delle
esperienze di vita ritrovano veramente spazio.