Zambia: progetto Caritas per la distribuzione dei proventi del settore minerario
La Chiesa in Zambia chiede alle industrie estrattive di contribuire allo sviluppo
socio-economico delle aree in cui sono impiantate e di collaborare a questo fine con
le popolazioni locali e le istituzioni. La richiesta è contenuta in un progetto preparato
dalla Caritas Zambia e dai Catholic Relief Services, la principale organizzazione
per gli aiuti umanitari ai Paesi d’oltremare della Chiesa statunitense. L’iniziativa
– riferisce il “Times of Zambia” – si intitola “Progetto per le industrie estrattive
dello Zambia” ed è stata presentata a Lusaka. L’obiettivo, ha spiegato al quotidiano
zambiano Frederick Nabanda, coordinatore della Caritas di Solwezi, è appunto di permettere
alle popolazioni toccate dalle attività estrattive (che hanno anche un forte impatto
ambientale) di avere più voce nella gestione delle risorse naturali del Paese. “Si
tratta anche di assicurare una più equa ripartizione dei ricchi proventi del settore
minerario” oggi in mano alle multinazionali, ha precisato il responsabile della Caritas,
rilevando che lo sfruttamento delle miniere nel Nord-Ovest (l’area in cui, insieme
alla cosiddetta Copper-Belt, sono concentrate le industrie minerarie dello Zambia)
“ha portato poco alle comunità locali”. Tra le richieste formulate alla riunione
vi è stata anche quello di inserire nella nuova Costituzione un articolo che imponga
agli investitori di pagare i contributi per la previdenza sociale degli zambiani e
quella un’adeguata tassazione sugli enormi profitti dell’industria mineraria, il principale
settore economico del Paese. (L.Z.)