Orissa: "Manifesto del popolo” di tribali e fuori casta in vista delle elezioni indiane
Le elezioni generali nei diversi Stati dell'India, che si svolgeranno dal 16 aprile
al 13 maggio prossimi per rinnovare il Parlamento federale, per la gente dello Stato
di Orissa non sono un appuntamento di routine. I massacri che hanno sconvolto nel
2008 la comunità cristiana nel distretto di Kandhamal e in altri distretti dello Stato
- riferisce l'agenzia Fides - hanno sollevato importanti questioni sui diritti di
tutti cittadini. Soprattutto per i tribali, adivasi, dalit , fuori casta e altre comunità
emarginate. Per questo, grazie all’assistenza e all’intervento della comunità cristiana,
queste comunità hanno diffuso un “Manifesto del popolo” in cui chiedono il pieno rispetto
dei loro diritti, costituzionalmente garantiti, ma di fatto negati. Il Manifesto verrà
presentato nei prossimi giorni in diversi seminari, conferenze e dibattiti pubblici
organizzati nello stato di Orissa, con il coinvolgimento di larghi settori della società
civile, per sensibilizzare la popolazione su una questione che riguarda tutti, in
quanto pone sfide cruciali sulla natura dell’India come nazione democratica, laica
e pluralista. Il documento nota che "rabbia e paura" sono palpabili fra le comunità
di tribali, adivasi e dalit in Orissa, sottoposte alle pressioni degli integralisti
indù, coperti dall’ideologia dell’hindutva (“induità”) che predica “una nazione, una
cultura, una religione”, escludendo e discriminando tutte le minoranze. Nel Manifesto,
articolato in dodici punti, le comunità firmatarie chiedono: protezione della vita,
della sicurezza e delle proprietà; garanzie di giustizia sociale; rafforzamento della
propria autonomia di governo e partecipazione ai processi decisionali; passi avanti
nella giustizia di genere e nelle pari opportunità; accesso all’istruzione; assistenza
medica di qualità per tutti, opportunità occupazionali e di sviluppo economico e sociale;
una legislazione che garantisca il diritto alla terra; misure di riabilitazione e
compensazione per le vittime delle violenze; applicazione di uno standard sui diritti
umani; provvedimenti per creare giustizia pace e armonia fra le diverse componenti
della società; promozione e rispetto per i diritti delle minoranze; promozione di
una società laica che rispetti la libertà religiosa di tutti i cittadini. (R.P.)