Un milione di persone alla Messa a Luanda. Il Papa: il mondo guardi all'Africa assetata
di pace e giustizia. Dolore per la morte di due ragazze
Una folla immensa, si parla di oltre un milione di persone, ha partecipato ieri mattina
alla Messa celebrata dal Papa a Luanda sulla spianata di Cimangola, cui hanno partecipato
i vescovi dell'Imbisa, l’organismo che riunisce i presuli dell’Africa meridionale.
All'inizio della celebrazione il Papa ha espresso il suo profondo dolore per le due
ragazze morte sabato nella calca all’ingresso dello stadio della capitale per l'incontro
dei giovani. Benedetto XVI ha poi lanciato un forte appello a tutto il mondo perché
volga lo sguardo verso l’Africa, continente assetato di giustizia e di pace, denunciando
la cupidigia che riduce in schiavitù i poveri. Il servizio del nostro inviato Davide
Dionisi: Quando la Parola
del Signore è trascurata, e quando la Legge di Dio è “ridicolizzata, disprezzata e
schernita” il risultato può essere solo distruzione ed ingiustizia. Nell’immensa spianata
di Cimangola, a ridosso del cementificio di Luanda, il Santo Padre, durante la Messa
con i vescovi dell’Imbisa, è tornato sugli orrori della guerra, indicando quanto i
frutti feroci del tribalismo e delle rivalità etniche e la cupidigia che corrompe
il cuore dell’uomo, riduce in schiavitù i poveri e priva le generazioni future delle
risorse di cui hanno bisogno per creare una società più solidale e più giusta, siano
esperienze fin troppo familiari all’Africa. Oltre un milione di angolani, provenienti
da ogni parte del Paese, ha accolto Benedetto XVI partecipando con gioia a questa
quarta Domenica di Quaresima riservata come giorno di preghiera e di sacrificio alla
riconciliazione nazionale. Prima della Messa il Papa ha ricordato le due ragazze che
hanno perso la vita sabato allo stadio Dos Coqueiros, durante l’incontro con
i giovani. Il Santo Padre ha espresso solidarietà e le sue profonde condoglianze
ai loro familiari e ai loro amici e ha assicurato la personale preghiera per i feriti.
Quanto avvenuto ha scosso profondamente il Pontefice che è venuto a conoscenza
della morte delle due giovani solo in tarda serata. Ai presuli delle Conferenze
episcopali di Angola e Sao Tomé, Botswana, Sudafrica e Swaziland, Lesotho, Mozambico,
Namibia e Zimbabwe, così come ai fedeli delle varie diocesi angolane il Papa, ha detto
: Vós sabeis, por amarga experiência, que o trabalho de reconstrução…
Voi sapete in base ad un’amara esperienza che, rispetto alla repentina
furia distruttrice del male, il lavoro di ricostruzione è penosamente lento e duro.
Richiede tempo, fatica e perseveranza (…) Fate sì che le vostre parrocchie diventino
comunità dove la luce della verità di Dio e il potere dell’amore riconciliante di
Cristo non siano soltanto celebrati, ma espressi in opere concrete di carità. E non
abbiate paura! Anche se questo significa essere un 'segno di contraddizione' (Lc 2,
34) di fronte ad atteggiamenti duri e ad una mentalità che vede gli altri come strumenti
da usare piuttosto che come fratelli e sorelle da amare, da rispettare e da aiutare
lungo la via della libertà, della vita e della speranza". Dopo
il caloroso abbraccio di ieri, il Pontefice ha voluto spronare nuovamente i giovani
angolani a scegliere la via di Cristo senza alcun timore, rispondendo alla chiamata
del Signore senza esitazione: "Começai, desde hoje, a crescer
na vossa amizade com Jesus… Cominciate fin da oggi a crescere nella
vostra amicizia con Gesù, che è 'la via, la verità e la vita' (Gv 14, 6): un’amicizia
nutrita ed approfondita mediante la preghiera umile e perseverante. Cercate la sua
volontà su di voi, ascoltando quotidianamente la sua parola e permettendo alla sua
legge di modellare la vostra vita e le vostre relazioni. In questo modo diventerete
profeti saggi e generosi dell’amore salvifico di Dio; diventerete evangelizzatori
dei vostri stessi compagni, guidandoli con il vostro esempio personale ad apprezzare
la bellezza e la verità del Vangelo e verso la speranza di un futuro plasmato dai
valori del Regno di Dio. La Chiesa ha bisogno della vostra testimonianza! Non abbiate
paura di rispondere generosamente alla chiamata di Dio a servirlo sia come sacerdoti,
religiose o religiosi, sia come genitori cristiani o in tante altre forme di servizio
che la Chiesa vi propone". Durante l’Angelus, il Papa ha
affidato alle preghiere degli angolani il lavoro di preparazione per la prossima Assemblea
sinodale per l’Africa e ha infine lanciato un appello per la pace nella regione dei
Grandi Laghi: "Aqui, na África Austral, queremos pedir a
Nossa Senhora… Qui, nell’Africa del Sud, vogliamo pregare Nostra
Signora in modo particolare di intercedere per la pace, la conversione dei cuori e
per la fine del conflitto nella vicina regione dei Grandi Laghi. Il Figlio suo, Principe
della Pace, porti guarigione a chi soffre, conforto a coloro che piangono e forza
a tutti coloro che portano avanti il difficile processo del dialogo, del negoziato
e della cessazione della violenza".