Brasile, Cile e Caraibi: sì al vertice mondiale sulla sicurezza alimentare
La proposta del direttore generale della Fao, Jacques Diouf, di organizzare un Vertice
Mondiale sulla Sicurezza Alimentare il prossimo novembre a Roma, in occasione della
36.ma Sessione della Conferenza Fao, incassa il sostegno dei capi di Governo dei paesi
della Comunità Caraibica (Caricom), del presidente brasiliano, Luiz Inácio Lula, e
del presidente cileno, Michelle Bachelet. L'annuncio arriva dopo la visita effettuata
all’inizio di marzo da Diouf in Cile e in Brasile, dove il Direttore ha avuto colloqui
personali con i presidenti Bachelet e Lula, per poi prender parte al XX Incontro Inter-sessioni
della Conferenza dei Capi di Governo della Comunità Caraibica (Caricom), tenutosi
in Belize. Prima del tour sudamericano la proposta della Fao aveva già ricevuto il
sostegno dei Capi di Stato e di Governo della Lega degli Stati Arabi al Vertice Arabo
sullo Sviluppo Economico e Sociale, tenutosi in Kuwait lo scorso gennaio, e quello
dell'Unione Africana alla 12.ma riunione dell’assemblea dell’organizzazione, tenutasi
ad Addis Abeba ad inizio febbraio. Una nota diffusa dalla Fao spiega che il vertice
dovrebbe ottenere risultati tangibili, “assicurando un consenso diffuso sullo sradicamento
rapido e totale del problema della fame e promuovendo un nuovo equilibrio alimentare
mondiale”. "Il Vertice dovrebbe portare ad una maggiore coerenza nella gestione globale
della sicurezza alimentare mondiale. Servirà a definire come migliorare le politiche
e gli aspetti strutturali del sistema agricolo mondiale dando priorità a soluzioni
politiche, finanziarie e tecniche durature", afferma il direttore generale Diouf nel
comunicato. Alla luce delle nuove emergenze legate alla crisi economica internazionale
il direttore generale della FAO fa quindi ripetutamente appello alla comunità internazionale
per tradurre in fatti le promesse di combattere la fame, istituendo un nuovo ordine
agricolo mondiale e mobilizzando 30 miliardi di dollari l'anno da investire in infrastrutture
rurali per incrementare la produzione e la produttività agricola nei paesi in via
di sviluppo. "E' solo in questo modo che riusciremo a sradicare la fame e a nutrire
una popolazione mondiale che raggiungerà i 9 miliardi di persone nel 2050", sottolinea
inoltre Diouf. Il numero uno della Fao si sofferma infine sulla necessità di garantire
un commercio non solo libero ma anche equo, per offrire agli agricoltori i “mezzi
per guadagnarsi una vita decente”. (M.G.)