Sugli ultimi eventi del viaggio in Angola, iniziando dalla Messa di questa mattina,
Davide Dionisi ha sentito il commento del direttore della Sala Stampa vaticana
padre Federico Lombardi:
R.
– E’ stata un’omelia molto forte. Questa era l’omelia rivolta al popolo angolano e
anche all’Africa del Sud nel suo insieme, perché c’erano presenti tutti i vescovi
dell’Imbisa, cioè della regione dell’Africa australe. Ed è tornato con accenti molto
forti sulle oscurità, sui problemi, in particolare la guerra, ma il Papa ha aperto
molto alla speranza. Ha parlato dei valori della cultura africana, dei valori su cui
il cristianesimo si può inserire in Africa per costruire una vita cristiana, una Chiesa
con delle sue caratteristiche specifiche: questo valore dell’amore per la vita, la
sensibilità della famiglia. Questi sono tutti aspetti con cui anche la Chiesa può
lavorare in profondità per essere veramente africana.
D.
– Prima della celebrazione il Papa è sembrato profondamente scosso dai fatti di ieri:
la morte delle due giovani…
R. – E’ vero. E’ un fatto
veramente triste che getta un’ombra di tristezza sulla grande festa di ieri. Il fatto
– per quanto si è capito – è avvenuto prima dell’incontro, per la calca agli ingressi
dello stadio. Di fatto il Papa e il suo seguito sono stati informati di questo evento
solo in tarda serata, quindi tutto l’evento si è svolto per il Papa senza sapere che
questo era avvenuto. Poi la sera si è stati informati: le informazioni erano ancora
un po’ confuse. Questa mattina poi è stato tutto definitivamente confermato e il Papa
ha voluto manifestare il suo profondo dolore all’inizio della Messa con alcune parole
toccanti che riguardano non solo la vita eterna delle due giovani, ma anche la partecipazione
al dolore delle famiglie, degli amici, particolarmente sensibile dato che queste due
ragazze venivano proprio per incontrare il Santo Padre. Nel pomeriggio il cardinale
Bertone, a nome del Santo Padre, si recherà all’ospedale dove vi sono le salme delle
due ragazze e anche altri feriti, per manifestare la vicinanza del Papa.
D.
– Il Papa dopo il caloroso abbraccio di ieri ha voluto spronare nuovamente i giovani
angolani, ma più in generale i giovani africani a scegliere la via di Cristo senza
alcun timore…
R. – I giovani in particolare sono coloro
a cui si indirizza il messaggio del Papa. Nel giro di pochi anni saranno loro che
avranno in mano la situazione del Paese e del Continente e quindi toccherà a loro,
se avranno avuto la formazione adeguata, se hanno scelto gli ideali giusti, il bene
comune invece che gli interessi personali e così via…allora ci sarà veramente una
grande speranza per l’Africa.