Nel pomeriggio l'incontro del Papa con i movimenti cattolici per la promozione della
donna
La domenica angolana di Benedetto XVI si concluderà oggi pomeriggio con un incontro
molto atteso, quello con i movimenti cattolici per la promozione della donna. Il Papa
si rivolgerà ad una nutrita delegazione di numerose associazioni femminili nella parrocchia
di Sant'Antonio, affidata ai Frati Cappuccini, che sorge in un'area intensamente popolata
della periferia di Luanda. All'incontro parteciperà anche Natalia Conestà,
volontaria del Cuamm, che intervistata da Davide Dionisi racconta l'impegno
della sua Ong per le donne dell'Angola:
R. – "Medici
con l’Africa Cuamm" è una Ong che si propone di soccorrere le popolazioni locali nel
loro diritto alla salute, lavorando in particolar modo con le diocesi ma non solo,
anche con il governo.
D. – Quale importanza ha la
visita di Benedetto XVI, sia per gli angolani credenti, sia per i non credenti?
R.
– Dal punto di vista del nostro lavoro, la vedo come un'occasione per reimpostare
i rapporti tra la Chiesa e il governo angolano. Dal punto di vista del popolo, chiaramente,
è un grosso evento perché questa visita probabilmente rafforzerà il senso di ricostruzione
del Paese.
D. – Una delle figure più importanti del
Cuamm è stata la dottoressa pediatra Maria Bonino, scomparsa il 24 marzo del 2005.
Vuoi raccontare un po’ chi è stata Maria Bonino per il Cuamm e per l’Angola intera?
R.
– Maria è stata responsabile del reparto di pediatria dell’ospedale di Uije, dove
è scoppiata, tra febbraio e marzo del 2005, la terribile epidemia di febbre emorragica
di Marburg. Maria è morta il pomeriggio del Giovedì santo a Luanda ed è stata sepolta
la mattina del Venerdì santo, nel cimitero alla periferia della capitale. Diceva la
mamma che, ogni volta che partiva per l’Africa - dove ha svolto complessivamente 11
anni di servizio come pediatra - affermava: “Se muoio in Africa, lasciatemi dove sono”.
Ha condiviso fino in fondo la sofferenza degli altri, soprattutto dei suoi bambini
- più di 11 mila ricoverati nel suo reparto, l’anno scorso - che non voleva abbandonare,
dando un eroico esempio ed una luminosa testimonianza della scelta di essere veramente
"Medici con l’Africa". (Montaggio a cura di Maria Brigini)