Benedetto XVI ai giovani dell’Angola: osate decisioni definitive, abbiate il coraggio
dell'avventura
Coraggio, non siete soli, Gesù non ci lascia senza risposta: è il messaggio forte
che Benedetto XVI ha lasciato ai giovani angolani e, con loro, alla gioventù di tutta
l’Africa nell’incontro di ieri sera nello Stadio dos Coqueiros di Luanda. Un evento
svoltosi all’insegna della gioia e dell’entusiasmo, purtroppo funestato successivamente
dalla notizia della morte di due ragazze. L'indirizzo d'omaggio al Papa è stato rivolto
da mons. Kanda Almeida, presidente della Commissione episcopale angolana per la Gioventù
e le Vocazioni. Il servizio di Alessandro Gisotti:
(Cori)
Papa,
amigo, Angola està con tigo...
“Benedetto amico,
l’Angola sta con te!”: i giovani angolani hanno accolto con entusiasmo il Santo Padre
allo Stadio dos Coqueiros di Luanda. Un evento gioioso vissuto come una vera e propria
Gmg africana. Il Papa ha ricordato che nel 1992 i giovani angolani incontrarono sempre
a Luanda Giovanni Paolo II. "Con lineamenti un po' diversi - ha detto Benedetto XVI
- ma con lo stesso amore nel cuore, ecco davanti a voi l'attuale Successore di Pietro,
che vi abbraccia tutti in Gesù Cristo". Il Papa ha ascoltato commosso le testimonianze
di alcuni ragazzi che hanno parlato delle loro esperienze a volte drammatiche, delle
ferite inferte dalla guerra, della povertà ma anche della voglia di riscatto e redenzione.
Per tutti, Benedetto XVI ha avuto una parola di incoraggiamento, ha ricordato che
se siamo amici di Gesù Cristo non dobbiamo avere paura di compiere scelte decisive:
Encontrar
os jovens faz bem a todos! Talvez tenham tantas dificuldades…
“Incontrare
i giovani – ha esordito Benedetto XVI - fa bene a tutti! Essi hanno a volte tante
difficoltà, ma portano con sé tanta speranza, tanto entusiasmo, tanta voglia di ricominciare”.
Ed ha sottolineato che i giovani custodiscono in se stessi “la dinamica del futuro”.
Quindi, ha ribadito che solo Gesù ci cambia radicalmente:
Sim,
meus caros amigos! Deus faz a diferença…
“Si miei cari amici! –
ha assicurato – Dio fa la differenza…Di più! Dio ci fa differenti, ci fa nuovi”. Essendo
“entrato nell’eternità”, ha proseguito, “Gesù Cristo è diventato Signore di tutti
i tempi”. Per questo, ha soggiunto, “il futuro dell’umanità nuova è Dio” e “proprio
un iniziale anticipo di ciò è la sua Chiesa”. Quando ne avrete la possibilità, è stato
il consiglio del Papa ai giovani, “leggetene con attenzione la storia: potrete rendervi
conto che la Chiesa, nello scorrere degli anni, non invecchia; anzi diventa sempre
più giovane, perché cammina incontro al Signore, avvicinandosi ogni giorno di più
alla sola e vera sorgente da dove scaturisce la gioventù, la rigenerazione, la forza
della vita”. Si è dunque rivolto ai ragazzi sofferenti dell’Angola e di tutto il continente
africano:
Vejo aqui presentes alguns dos milhares
de jovens angolanos…
“Vedo qui presenti – ha detto il Papa - alcuni
delle migliaia di giovani angolani mutilati in conseguenza della guerra e delle mine,
penso alle innumerevoli lacrime che tanti di voi hanno versato per la perdita dei
familiari, e non è difficile immaginare le nubi grigie che coprono ancora il cielo
dei vostri sogni migliori”. Nel vostro cuore, ha affermato, leggo “un dubbio, che
voi rivolgete a me”: “Ma Dio quando si alzerà per rinnovare ogni cosa?”:
Reparai
que Jesus não nos deixa sem resposta…
“Guardate – è stata la sua
rassicurazione - che Gesù non ci lascia senza risposta ci dice chiaramente una cosa:
il rinnovamento inizia dentro; riceverete una forza dall’Alto. La forza dinamica del
futuro si trova dentro di voi”. La vita, ci ha spiegato Gesù, “è dentro un seme” e
questo seme è la sua Parola. “Nel seme – ha ribadito – è presente il futuro, perché
il seme porta dentro di sé il pane di domani, la vita di domani. Il seme sembra quasi
niente, ma è la presenza del futuro, è promessa presente già oggi”:
Vós
sois uma semente lançada por Deus à terra…
“Voi – ha detto il Papa
– siete un seme gettato da Dio nella terra: esso porta nel cuore una forza dall’Alto,
la forza dello Spirito Santo”. Tuttavia, ha avvertito, “per passare dalla promessa
di vita al frutto, la sola via possibile è offrire la vita per amore, è morire per
amore”. Così ha fatto Gesù: “La sua crocifissione sembra il fallimento totale, ma
non lo è”, giacché “Egli ha potuto dar frutto in ogni tempo e lungo tutti i tempi”.
Ed ha esortato i giovani a sbocciare “al calore dell’Eucaristia” a dialogare costantemente
con il Signore. “La cultura sociale dominante – ha rilevato – non vi aiuta a vivere
la Parola di Gesù e neppure il dono di voi stessi a cui Egli vi invita secondo il
disegno del Padre”. E tuttavia, ha detto, “la forza si trova dentro di voi, come era
in Gesù che diceva: Il Padre che è in me compie le sue opere”:
Por
isso, não tenhais medo de tomar decisões definitivas…
“Perciò –
è stata la sua esortazione - non abbiate paura di prendere decisioni definitive”.
Di fronte “al rischio di impegnarsi per tutta la vita, sia nel matrimonio che in una
vita di speciale consacrazione – ha costatato - provate paura”. “Non sarà che io,
con una decisione definitiva, mi gioco la mia libertà e mi lego con le mie stesse
mani?”. Tali, ha affermato, “sono i dubbi che vi assalgono e l’attuale cultura individualistica
e edonista li esaspera. Ma quando il giovane non si decide, corre il rischio di restare
un eterno bambino!”:
Coragem! Ousai decisões definitivas,
porque na verdade
“Coraggio! Osate decisioni definitive – ha esortato
il Papa - perché in verità queste sono le sole che non distruggono la libertà, ma
ne creano la giusta direzione, consentendo di andare avanti e di raggiungere qualcosa
di grande nella vita”. Ed ha incoraggiato la gioventù angolana ad avere "il coraggio
dell'avventura" e a liberare dentro di sè lo Spirito Santo per rinnovare definitivamente
la propria vita.
Viva a juventude de Angola! (Canti) Sulle
difficoltà e speranze della gioventù angolana, il nostro inviato Davide Dionisi
ha intervistato suor Teresa Tulisse Joao, delle Suore francescane missionarie
di Maria, tra le organizzatrici dell’incontro del Papa con i giovani. L’intervista
è stata realizzata proprio allo Stadio dos Coqueiros di Luanda, poco prima dell’arrivo
di Benedetto XVI:
R.
– I ragazzi incontrano molte difficoltà. E’ vero però che hanno grande voglia di vivere,
di andare avanti. Più di metà della gioventù in Angola è senza lavoro, perciò uscendo
per le vie di Luanda si trovano tanti ragazzi, anche bambini, che fanno piccoli lavori
per poter vivere. Tanti non riescono ad andare a scuola, perché ci vogliono soldi.
Il punto è che non si è lavorato molto con i giovani in ambito sociale.
D.
– E la Chiesa che cosa ha fatto attraverso la pastorale giovanile? Che cosa sta facendo
per aiutare questi ragazzi?
R. – Quello che fa, in maniera
forte, è aiutare i giovani ad avere un buon livello di scolarità, perché è questo
che in futuro può rappresentare un modo per raggiungere la libertà. Perché oggi, qui
in Angola, se tu non hai una base minima di scolarizzazione non puoi trovare un lavoro
che veramente ti porti avanti. Quindi, le scuole cattoliche si moltiplicano in tutto
il Paese. Qui, abbiamo anche la formazione professionale, così coloro che non possono
avanzare tanto negli studi, possono però trovare un lavoro.(Montaggio a cura
di Maria Brigini)