America Latina: grande interesse per il viaggio del Papa in Africa
Dal primo giorno l’opinione pubblica latinoamericana e le Chiese locali hanno seguito
con particolare attenzione il viaggio di Benedetto XVI in due nazioni africane. D’altra
parte, in Brasile e in diversi Paesi caraibici vivono corpose comunità di afroamericani
che serbano nei loro cuori una particolare simpatia verso i luoghi da dove, secoli
fa, sono partiti i loro antenati. E’ ancora viva nel ricordo di questi popoli la preghiera
di Benedetto XVI in occasione della sua visita in Brasile per aprire i lavori della
V Conferenza del Celam: "Resta, Signore, con quelli che nelle nostre società sono
più vulnerabili; resta con i poveri e gli umili, con gli indigeni e gli afroamericani,
che non sempre hanno trovato spazio e appoggio per esprimere la ricchezza della loro
cultura e la saggezza della loro identità" (13 maggio 2007, Aparecida). Quest’interesse
si è riscontrato in questi giorni in numerosi siti Internet delle Conferenze episcopali
o dei mass-media cattolici. Anche la stampa in generale ha dato grande rilievo al
pellegrinaggio del Papa, ospitando cronache e interventi, anche sulle polemiche suscitate
dalle dichiarazioni del Pontefice sull’Aids e l’uso dei preservativi. La questione
è stata dibattuta per lo più con toni moderati da cui è emersa la volontà di comprendere
e di evitare verdetti impietosi e sbeffeggi. Numerosi vescovi di Messico, Argentina,
Honduras, Brasile, Cuba, Repubblica Dominicana, membri della conferenza episcopale
delle Antille, sono intervenuti per spiegare il senso profondo del magistero pontificio,
in particolare quando la brevità dei titoli riportati dai media andava a scapito del
ragionamento e dell’integrità del pensiero espresso dal Santo Padre. "Gli insegnamenti
del Papa in Africa sono importanti anche per noi", ha rilevato mons. José L. Lacunza,
vescovo di David (Panamà), che ha spiegato: "Sotto numerosi profili, il Papa parla
a tutti noi, perché Lui ha a cuore il destino dell’uomo". "Le polemiche artificiose
lasciano il tempo che trovano. Il Papa ha posto problemi seri e ha prospettato strade
adeguate per superarli", spiega una nota editoriale del sito dell’episcopato argentino,
mentre quello della Colombia osserva: "Benedetto XVI ha chiesto agli africani ciò
che ha chiesto anche a noi: essere protagonisti del nostro sviluppo e del nostro destino
e poi ha condannato ogni discriminazione contro le donne, in particolare quelle che
riducono il loro essere meraviglioso solo ad un oggetto sessuale. Il Papa, inoltre,
ha messo al centro delle sue preoccupazioni i poveri, la famiglia e i malati, come
ha fatto in occasione delle due visite a popoli americani". "Ogni cosa che dice il
Papa – ricorda mons. Leopoldo Brenes, arcivescovo di Managua – merita non solo di
essere ascoltata, ma soprattutto meditata. Lui non parla per riempire il tempo. Lui
parla per dare un orientamento e ricordarci chi siamo e dove andiamo". In quasi tutti
i principali quotidiani latinoamericani, infine, diversi pastori ed esperti hanno
seguito con commenti e analisi l’intero viaggio e, in particolare, i temi principali
affrontati da Benedetto XVI. Tra questi, oltre alle grandi questioni della difesa
della vita, ha richiamato molto l’attenzione ciò che il Papa ha detto sulla corruzione
che ipoteca ogni sviluppo autentico. "E’ una questione su cui il Pontefice ci insegna
molto: anche noi latinoamericani, infatti, soffriamo questa piaga", ha commentato
mons. Alvaro Ramazzini, vescovo di San Marcos, in Guatemala. (A cura di Luis Badilla)