Khamenei frena il dialogo con gli Usa: con Obama nessun cambiamento
Il giorno seguente il messaggio di Barack Obama per "un nuovo inizio" nelle relazioni
tra Stati Uniti e Repubblica islamica, la guida suprema dell'Iran, l'ayatollah Khamenei,
ha dichiarato di non vedere alcun cambiamento concreto nella politica di Washington.
“Cambiate e il nostro atteggiamento cambierà, altrimenti continueremo a resistere”,
ha poi aggiunto l'ayatollah Khamenei. Freddezza e cautela alle aperture di Obama all’Iran
sono poi state espresse da parte del ministro degli Esteri israeliano.
Madagascar A
quattro giorni dalla destituzione del parlamento e dell’ex presidente Ravalomanana,
oggi Andry Rajoelina ha giurato come capo di Stato di transizione del Madagascar.
Rajoelina - che guiderà il Paese fino alle elezioni presidenziali previste fra due
anni - gode dell’appoggio dell’esercito ma è sempre più isolato a livello internazionale,
come confermano le nette prese di distanza di Stati Uniti, Unione Africana e di diversi
Paesi europei. Il servizio di Marco Guerra:
Andry
Rajoelina ha prestato giuramento questa mattina come presidente di transizione del
Madagascar nello stadio della capitale Antananarivo. In un breve discorso davanti
a circa 40mila persone il neo capo di Stato ha fissato alcune priorità del suo mandato
fra cui migliorare le condizioni di vita della popolazione e riportare la sicurezza
nell’isosola dopo mesi di violenze tra opposte fazioni. Il giovane ex sindaco di Antananarivo
ha quindi ribadito che guiderà il Paese per 24 mesi prima di indire nuove elezioni
presidenziali. Intanto, in tutta la comunità internazionale sale il coro di dissensi
per l’ascesa al potere di Rajoelina, definita, senza mezzi termini, “un colpo
di Stato”. Un isolamento testimoniato dalla completa assenza di ambasciatori stranieri
alla cerimonia di investitura. Ma a pesare sono soprattutto le posizioni dell’Unione
Africana, che ha sospeso il Madacascar dal Organizzazione, e degli Stati Uniti, che
hanno annunciato il blocco di ogni tipo di aiuto non umanitario. Iniziative avvenute
nel quadro di crescenti pressioni anche da parte dell’Europa, con Francia e Germania
che si sono apertamente schierate con il presidente deposto Ravalomanana.
Libano Vertice
anti-terrorismo in Libano. I ministri dell'Interno dei Paesi membri della Lega Araba
si riuniranno domani a Beirut per migliorare il coordinamento tra le forze di polizia
e le unità antiterrorismo dei singoli Stati. La riunione sarà aperta dal presidente
libanese Michel Suleiman e presenziata dal segretario della Lega Araba Amr Mussa.
Tra gli invitati anche alti rappresentanti delle Nazioni Unite presenti in Libano
e nella regione. Previsto in giornata l’arrivo delle delegazioni. Intanto, sul terreno
continuano le violenze: è di due morti e tre feriti il bilancio degli scontri tra
fazioni palestinesi rivali in un campo profughi a sud di Beirut.
India La
polizia indiana ha richiesto la pena di morte per l’unico terrorista catturato fra
i responsabili degli attacchi di Mumbai, che nel novembre scorso causavano oltre 170
morti. Secondo fonti governative, l’uomo sarà processato per omicidio e "per guerra
contro l’India". Intanto si è conclusa stamani la visita nel Paese del direttore della
Cia, Leon Panetta: il capo dell’intelligence Usa ha incontrato esponenti del governo
indiano ed è partito alla volta del Pakistan.
Pakistan A Islamabad
il responsabile della Cia avrà colloqui con il presidente Ali Zardari, il premier
Gilani e il ministro degli Interni Malik. In agenda la cooperazione tra Stati Uniti
e Pakistan nella lotta al terrorismo e la stabilizzazione dell'Afghanistan. Sul fronte
interno, torna intanto alla guida della corte suprema pachistana il giudice Iftikhar
Mohammad Chaudhry, rimosso da Musharraf nel novembre 2007 e reintegrato lunedì dopo
manifestazioni antigovernative. Sul terreno, rilasciati ieri venti detenuti talebani.
La liberazione rientra nell'accordo di pace fra il governo locale della Provincia
Frontaliera di Nord Ovest e il gruppo fondamentalista talebano che controlla la valle
dello Swat, dove entro marzo, secondo gli accordi, entrerà in vigore la Sharia.
Afghanistan Continua
la scia di sangue in Afghanistan. E’ ancora incerto il bilancio dell’esplosione che
poche ore fa ha causato vittime tra la folla in una provincia orientale del Paese,
mentre stamani un attentato suicida a sud di Jalalabad ha provocato la morte di tre
civili e un poliziotto afgani. Vittime anche tra i soldati delle forze di sicurezza
internazionali: cinque soldati dell’Isaf e un militare Nato sono deceduti in attacchi
nelle regioni a sud.
Israele Secondo la stampa locale il Ministero
della difesa israeliano avrebbe ordinato l’apertura di un’inchiesta sui resoconti
di guerra a Gaza dei propri soldati: da accertare l’abuso della forza contro civili
palestinesi e l’adozione di regole d’ingaggio non rigorose.
Algeria Non
c’è tregua in Algeria alle violenze di matrice islamica, a pochi giorni dall’apertura
della campagna elettorale per le presidenziali del 9 aprile. Secondo la stampa locale,
due civili sono rimasti uccisi e altre sette persone ferite in una serie di attacchi
ed esplosioni nel nord del Paese, a poche centinaia di chilometri dalla capitale Algeri.
L’esercito avrebbe disinnescato diversi ordigni in operazioni di rastrellamento.
Etiopia Vasta
operazione dell'esercito etiope contro i guerriglieri dell'Ogaden, nel sud-est del
Paese, che rivendicano l’annessione alla Somalia. Catturati e uccisi, secondo fonti
militari, diversi membri di spicco dei clan ribelli. Fra questi anche il leader del
Fronte di liberazione nazionale dell'Ogaden, Mohamed Serri, ritenuto responsabile
della morte di decine di persone.
Darfur Il presidente del Sudan,
Omar Assan al Bashir, deve essere ritenuto responsabile ''di ciascuna morte'' in Darfur.
È quanto ha affermato ieri l'ambasciatore statunitense all'Onu, Susan Rice, parlando
al Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Gli Stati Uniti e altri membri del Consiglio di
Sicurezza hanno poi sollecitato il Sudan a rivedere la sua decisione di espellere
dal Paese le 13 Ong, ma l'inviato all'Onu di Karthoum ha escluso che ciò possa accadere.
Somalia Sventato
il tentativo di sequestro di un mercantile turco nel Golfo di Aden. La marina militare
turca ha bloccato ieri un gruppo di pirati somali che tentavano l’assalto a bordo
di piccole imbarcazioni. E’ il secondo intervento di successo nell’ultima settimana,
il precedente in favore di un cargo vietnamita. Ancora incerta invece la sorte dei
24 membri dell’equipaggio dell’imbarcazione greca sequestrata dai corsari del mare
giovedì scorso.
Coree: riaperta frontiera Primi segnali di distensione
tra le due Coree dopo le tensioni di inizio mese. Secondo fonti ufficiali, Pyongyang
ha riattivato le comunicazioni militari con Seul e riaperto la frontiera ai sudcoreani
che devono recarsi nella zona industriale di Kaesong. Nel quadro delle manovre per
la distensione nell’area si segnala poi la conclusione del viaggio diplomatico di
5 giorni in Cina del premier nordcoreano Kim Yong, durante il quale il presidente
cinese Hu Jintao ha invitato Pyongyang a ''cercare una strada'' per riprendere i colloqui
sul disarmo nucleare. La Corea del Nord, intanto, ha annunciato di aver arrestato,
lo scorso 17 marzo, due giornaliste americane nei pressi del confine con la Cina.
Le due donne si erano recate nella zona per intervistare i rifugiati nordcoreani fuggiti
dal Paese.
Nepal La tornata elettorale contraddistinta da scontri
e violenze, specchio del clima politico di tensione che si respira nel Paese. La tornata
elettorale nelle università nepalesi è stata caratterizzata da accuse reciproche di
brogli fra i vari partiti ed episodi di violenza. Il movimento universitario affiliato
al partito comunista Cpn (Uml) si è aggiudicato la presidenza in 92 università. Solo
terzo il movimento legato al partito maoista al potere, vittorioso in 48 campus. La
tensione che ha caratterizzato questo voto è lo specchio di un'aspra contesa politica
fra i maggiori partiti del Paese.
Elezioni in Slovacchia e Macedonia Urne
aperte in Slovacchia dove 4,3 milioni di aventi diritto sono chiamati al primo turno
delle elezioni presidenziali. Gli elettori sceglieranno tra sette candidati, fra cui
tre donne. Secondo i sondaggi, i favoriti sono l'attuale presidente, Ivan Gasparovic,
candidato dei socialdemocratici del premier Robert Fico e del Partito Nazionale Slovacco,
e Iveta Radicava, candidata dell'opposizione di centrodestra. Domani sarà la volta,
invece, degli oltre 2 milioni di macedoni che, nello stesso turno, voteranno per le
presidenziali e le amministrative. Qui gli ultimi sondaggi danno in crescita i nazionalisti
e il loro candidato, Georgi Ivanov. 300 osservatori dell’Osce hanno, intanto, raggiunto
la Macedonia per seguire le operazioni di voto, dopo che alle parlamentari dello scorso
giugno si sono verificate diverse violazioni delle norme elettorali.
Obama
economia Nel consueto discorso del sabato alla nazione, il presidente degli
Stati Uniti, Barack Obama, è tornato sugli obiettivi principali del budget varato
dalla nuova amministrazione, che rappresenta la “parte centrale di una strategia di
rilancio dell’economia” e di contrasto ai diversi problemi del Paese come l’assistenza
sanitaria e la dipendenza dal petrolio. Il presidente ha poi messo l'accento sugli
investimenti nel settore scolastico, sanitario e delle energie alternative.(Panoramica
internazionale a cura di Claudia Di Lorenzi e Marco Guerra)
Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIII no. 80 E'
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