Dall’Angola Benedetto XVI denuncia la discriminazione del mondo femminile ed il mancato
aiuto all’Africa da parte dei Paesi ricchi
Un forte appello ai Paesi ricchi affinché mantengano le loro promesse di aiuto all’Africa,
ed un altro contro la discriminazione delle donne, ma anche una dura condanna dell’aborto.
E’ iniziato così ieri il viaggio di Benedetto XVI in Angola, dopo aver concluso ieri
mattina la visita in Camerun. Dopo la cerimonia di benvenuto all’aeroporto di Luanda,
il papa ha incontrato nel pomeriggio il presidente della repubblica Dos Santos, con
il quale ha parlato del nuovo accordo tra la Santa Sede e l’Angola. A seguire l’incontro
con le autorità politiche e civili ed il corpo diplomatico. Prima della cena,
in nunziatura, infine, l’incontro con i vescovi dell’Angola e Sao Tomé, durante il
quale ha annunciato la “creazione della diocesi di Namibe con territorio smembrato
dalla archidiocesi di Lubango”. A guidarla sarà Padre Mateus Senciano Tomàs, parrocco
della cattedrale di Huambo. Da segnalare, infine, davanti alla Nunziatura la folta
presenza di fedeli ai quali il papa ha rivolto un saluto ed una benedizione dal balcone.
Ma sentiamo la cronaca della prima giornata di Benedetto XVI in Angola, dal nostro
inviato a Luanda, Davide Dionisi:
Ma sullo spirito
con il quale il Paese africano sta vivendo la visita del Papa sentiamo l’arcivescovo
di Luanda, mons. Damião António Franklin:
Densa di eventi
anche la giornata odierna a Luanda. Alle 10 la Santa Messa con i Vescovi, i Sacerdoti
e religiosi, i movimenti ecclesiali ed i Catechisti dell’Angola e Sao Tomè, presso
la Chiesa di Sao Paolo. Alle 16.30, invece, incontro con i giovani allo Stadio Coqeiros
della capitale angolana.