Nicaragua: appelli alla Chiesa perché partecipi al dialogo nazionale
La Conferenza episcopale del Nicaragua non ha preso nessuna decisione in merito ad
un suo possibile coinvolgimento, nella persona dell'arcivescovo di Managua, mons.
Leopoldo Brenes, in un processo di "dialogo nazionale" che possa dare un vero contributo
al superamento della crisi economica, politica e sociale, come ha chiesto a gran voce
il settore imprenditoriale. Diversi vescovi nicaraguensi hanno accolto l'appello con
preoccupazione, e secondo la stampa locale, dopo un primo scambio di opinioni, proprio
mons. Brenes avrebbe posto la questione in un incontro, la scorsa settimana, nella
città di Bluefields. Mons. Bernardo Hombach, vescovo di Granada, analizzando la questione
ha precisato che "si deve parlare di un dialogo aperto nel quale le due parti abbiano
veramente la volontà di parlare e soprattutto di raggiungere accordi". "Se l'ottica
del dialogo è all'insegna dell'apertura, ha aggiunto il presule, ritengo che sia una
cosa buona”. Certo “non può essere un monologo, poiché un dialogo sincero non deve
escludere l'altro", ha osservato. I primi di marzo, mons. Brenes parlando con i giornalisti
de "La Prensa" aveva già osservato che "come sempre la Chiesa è disponibile a dare,
nel rispetto della sua missione, ogni tipo di contributo che serva ad unire il Paese,
a coinvolgere tutti i settori sociali nelle responsabilità nazionali del momento".
Tra l'altro la stessa posizione era già stata espressa dai presuli nicaraguensi in
occasione delle contestazioni di molti settori politici e sociali nei confronti dei
risultati delle recenti elezioni amministrative, ritenute da più parti, sia all'interno
del Paese che all'estero, non regolari e trasparenti. D’altra parte anche le chiese
evangeliche si sono dichiarate ugualmente disponibili. Come ha garantito il pastore
Mauricio Fonseca Pereira, dell’Alleanza evangelica nicaraguense. Nel frattempo è in
corso nel Paese un ampio dibattito per cercare di definire meglio gli scopi di un
dialogo nazionale, i metodi e le garanzie. In un tale contesto sono anche numerose
e favorevoli le opinioni che vedono con simpatia un eventuale coinvolgimento della
Chiesa cattolica locale e di esponenti di altre confessioni religiose. Resta per ora
da conoscere la posizione delle autorità politiche che non si sono ancora pronunciate
su questa proposta degli imprenditori, e la cui opinione ovviamente è fondamentale.
Alcuni analisti ritengono però che sino ad oggi le proposte di dialogo venute dal
governo, sembrano poco convincenti poiché l’agenda la fissa il Presidente. L’analista
Carlos Tünnermann, e altri accademici, hanno infine rilevato che “un vero dialogo
potrebbe rivelarsi risolutivo in molti problemi purché non sia un insieme di monologhi”.
(A cura di Luis Badilla)