2009-03-20 16:53:01

Kosovo: a 10 anni dalla guerra Amnesty denuncia l’impunità delle violazioni dei diritti umani


Almeno 1900 famiglie serbe e kosovare ancora aspettano notizie sul destino dei propri cari a 10 anni dalla guerra che contrappose le comunità etniche del Kosovo. Da marzo a giugno del 1999, sparizioni e sequestri furono perpetrati da entrambe le parti coinvolte nel conflitto. Crimini di guerra e violazioni dei diritti umani che ancora oggi godono della più completa impunità. La denuncia, raccolta dal Sir, arriva da Nicola Duckworth, direttrice del Programma Europa e Asia centrale di Amnesty International. Secondo il responsabile dell’organizzazione “solo una manciata di responsabili di sparizioni e sequestri è stata portata in giudizio”. Nel 1999 – informa Amnesty -, oltre 3000 cittadini di etnia albanese furono vittime di sparizioni a opera della polizia, dell’esercito e di gruppi paramilitari serbi. Circa 800 tra serbi, rom e appartenenti ad altre minoranze vennero a loro volta rapiti dall’Esercito di liberazione del Kosovo, dopo che il conflitto armato internazionale era cessato. L’impunità generale che è seguita a queste violenze non ha giovato al processo di pacificazione e ha mortificato ulteriormente i parenti delle vittime. Per questo Amnesty ha chiesto alle autorità della Serbia e del Kosovo, e alla missione Eulex dell’Unione europea, di “cooperare sul piano giudiziario per informare le famiglie sulla sorte dei propri cari e portare i responsabili delle violazioni dei diritti umani di fronte alla giustizia”. (M.G.)







All the contents on this site are copyrighted ©.