2009-03-18 14:29:01

Il Papa ai vescovi del Camerun: urgente annunciare il Vangelo a tutti


Seconda giornata del Papa in Africa. Dopo il bagno di folla di ieri al suo arrivo all’aeroporto internazionale di Yaoundé, stamani l’incontro di Benedetto XVI con i vescovi del Camerun. Nel suo discorso il Papa ha sottolineato "l’urgente necessità di annunciare il Vangelo a tutti". Il servizio del nostro inviato Giancarlo la Vella.RealAudioMP3

Il Papa esorta la Chiesa del Camerun a guardare al modello di San Paolo, in quest’anno consacrato all’Apostolo delle Genti. L’annuncio del Vangelo è un compito del vescovo che, come San Paolo, può così proclamare: “Annunciare il Vangelo non è per me un vanto, perché è una necessità che mi si impone. Guai a me se non annunciassi il Vangelo”. E il vescovo – dice il Papa – è il catechista per eccellenza. E’ colui che conferma e purifica il suo popolo nella fede. Ed è questo il compito che la Chiesa ha ricevuto da Cristo, proprio perché sono ancora tante le persone che attendono il messaggio di amore e di speranza, che permetterà loro di conoscere la libertà e la gloria dei figli di Dio. Benedetto XVI sottolinea che la missionarietà, come già indicato dal Concilio Vaticano II, attiene profondamente alla natura stessa della Chiesa. E per realizzare l’evangelizzazione, dice il Pontefice ai presuli camerunensi, occorre una profonda unione tra i Pastori, per cercare insieme risposte alle molteplici sfide e offrire direttive comuni per aiutare i fedeli nella loro vita ecclesiale e sociale. La solidarietà apostolica e la comunione va poi estesa con generosità alle altre Chiese locali, ai catechisti, ai sacerdoti, con un particolare controllo sulla fedeltà agli impegni assunti con l’ordinazione, nel rispetto della propria vocazione. Ciò che viene insegnato deve invece essere profondamente vissuto anche nella vita di ognuno. E Benedetto XVI esorta anche a rivolgere particolare attenzione ai giovani che si avvicinano al sacerdozio:

 
"In your dioceses...
“Nelle vostre diocesi numerosi giovani si presentano come candidati al sacerdozio. Possiamo solo ringraziarne il Signore. E’ essenziale che sia fatto un serio discernimento. A tal fine, vi incoraggio, nonostante le difficoltà organizzative a livello pastorale che talvolta possono sorgere, a dare priorità alla selezione e alla formazione dei formatori e dei direttori spirituali. Essi devono avere una conoscenza personale e approfondita dei candidati al sacerdozio ed essere in grado di garantire loro una formazione umana, spirituale e pastorale solida che faccia di loro degli uomini maturi ed equilibrati, ben preparati per la vita sacerdotale. Il vostro costante sostegno fraterno aiuterà i formatori a svolgere il loro compito con l'amore per la Chiesa e la sua missione”.

 
E poi l’esortazione del Santo Padre ai vescovi del Camerun a seguire con particolare dedizione pastorale le famiglie, i cui valori fondamentali, come il matrimonio e l’amore indissolubile e stabile, vengono messi a rischio dalla modernità e della secolarizzazione. Quindi ancora un appello ad essere vicini ai giovani esposti a numerosi pericoli:

 
"The spread of sects...
“Lo sviluppo di sette e movimenti esoterici come pure la crescente influenza di una religiosità superstiziosa, come anche del relativismo, sono un invito pressante a dare un rinnovato impulso alla formazione dei giovani e degli adulti, in particolare nel mondo universitario e intellettuale. In questa prospettiva, desidero incoraggiare e lodare gli sforzi dell'Istituto cattolico di Yaoundé e di tutte le istituzioni ecclesiali la cui missione è quella di rendere accessibile e comprensibile a tutti la Parola di Dio e l'insegnamento della Chiesa”.

 
Il Papa si rivolge anche al laicato, che sempre di più si impegna nella vita della Chiesa e della società. Le numerose iniziative, dice il Papa, sono opera dello Spirito e contribuiscono ad un nuovo annuncio del Vangelo. Poi un ringraziamento all’associazionismo femminile per il grande impegno profuso nella promozione della dignità della donna. Infine, il forte accento del Pontefice sulla povertà. Il vescovo – dice il Papa – è il principale difensore dei diritti dei poveri e deve favorire l’esercizio della carità. In questo modo la Chiesa diventa una vera famiglia fondata sull’amore fraterno, che contribuisce alla riconciliazione e alla cooperazione fra le etnie per il bene di tutti.







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