2009-03-17 14:27:29

La Settimana di prevenzione per il tumore alla prostata, patologia in aumento tra gli ultracinquantenni. Intervista con il prof. Mauro Dimitri


E’ iniziata giovedì scorso e terminerà il 19 marzo la Settimana dedicata alla Prevenzione del tumore alla prostata, promossa dalla World Foundation of Urology. E’ una patologia che colpisce gli uomini oltre i 50 anni di età e la Settimana mira a promuovere una giusta alimentazione e una diagnosi precoce con una campagna di informazione. Al microfono di Eliana Astorri, il prof. Mauro Dimitri, presidente della Fondazione:RealAudioMP3

R. - Siamo passati, nel giro di circa quattro anni, da un Paese a media incidenza ad un Paese ad alta incidenza, come in Nord Europa e come negli Stati Uniti, e questo soltanto per un problema di alimentazione che è alla base dell’aumento sia di incidenza sia di progressione e di aumento di mortalità per tumore della prostata. Perché nel mondo c’è una crescita naturale, spontanea, su base genetica di crica il 20-25 per cento di tumori della prostata: quello che cambia di Paese in Paese è, tra i fattori ambientali quello più riconosciuto, l’alimentazione.

 
D. - Perché l'alimentazione è così importante? Ci sono alcuni cibi che agevolano in modo particolare l’insorgenza del tumore alla prostata?

 
R. - Sì. Abbiamo visto sia su grandi statistiche, sia anche nelle differenze tra Paese e Paese, che una dieta ricca di proteine, di grassi di origine animale è all’origine di questo aumento dei tumori, non solo della prostata ma anche del colon e della mammella. Quindi dobbiamo assolutamente rivolgerci ad una dieta più naturale, soprattutto poi in Italia, che è una dieta più vicina a noi, a base di verdure, di legumi, di cereali di tipo integrale. Alcuni di questi ortaggi, ad esempio i pomodori, sono ricchissimi di licopene che è una sostanza che ha un effetto molto protettivo per il tumore della prostata. Poi ci sono altre sostanze che possono essere introdotte nella dieta, quali ad esempio l’aglio: 10 grammi di aglio al giorno, si è visto in Giappone, prevengono quasi del 50 per cento l’insorgenza del tumore della prostata, e il tè verde, alla dose di 600 mg al giorno, ha un effetto protettivo.

 
D. - Per una diagnosi precoce, quali visite e quali esami?

 
R. - Noi diciamo che dai 45 anni in poi, l’uomo dovrebbe eseguire ogni anno la visita urologica ed eseguire ogni anno il testo del Psa, che è il dosaggio nel sangue di una proteina specifica per la prostata che può concorrere ad indicare un sospetto di tumore.







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