2009-03-17 14:43:14

La gestione delle risorse idriche della terra al centro del "World Water Forum" di Istanbul


Il rapporto tra la politica e la gestione delle risorse idriche del pianeta è stato uno dei temi dominanti alla seconda giornata del "World Water Forum" di Istanbul. Fra le decine di incontri e meeting che si sono tenuti oggi, di grande valore simbolico il confronto tra il presidente turco, Abdulah Gül, e il suo omologo iracheno, Jalal Talabani. Da Istanbul, riferisce Alberto De Filippis:RealAudioMP3

Le tensioni fra i due Paesi sono palpabili: la Turchia continua ad ammassare truppe alla frontiera con l’Iraq per evitare infiltrazioni di militanti nel suo territorio. I rapporti con Baghdad, inoltre, non sono idilliaci per la scelta di Ankara di costruire enormi bacini nelle regioni curde, ma soprattutto, l’accusa mossa da Baghdad è quella di voler assetare l’Iraq bloccando il corso dei fiumi che finiscono nel Paese confinante, ma che nascono in Turchia. Dunque, quello di Istanbul è stato un incontro doppiamente importante, non solo perché Talabani è il presidente iracheno, ma anche perché curdo e ben note sono le tensioni fra turchi e curdi.

 
Fra i meeting di oggi, da rilevare anche l’incontro che ha visto di fronte esponenti della Nazioni Unite, del governo dell’Uruguay e attivisti di alcune Ong che, accompagnati da un manipolo di avvocati, chiedono il riconoscimento del diritto all’acqua: un diritto che Unione Europea e Stati Uniti non riconoscono. Un diritto volutamente lasciato ai condizionali di leggi che non sanciscono l’inalienabile diritto all’acqua potabile. L’Uruguay e altri governi, soprattutto latinoamericani, intendono presentare una dichiarazione finale in contrasto con quella ufficiale del forum. E intanto sta facendo molto rumore, ad Istanbul, il Rapporto presentato da 24 agenzie dell’Onu che descrive una situazione catastrofica. I contenuti si conoscevano praticamente da alcuni giorni, e l’intervento di Koichiro Matsuura, direttore generale dell’Unesco, non ha fatto altro che ripetere quello che tutti sapevano. Sin dal primo paragrafo che recita: “L’inazione non è più una risposta il tempo stringe e bisogna smetterla di pensare a compartimenti stagni. L’acqua non è più solo un problema ecologico. È un problema globale e in quel problema il mondo ci può affondare".







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