Liberi e in buone condizioni gli operatori di MSF rapiti l'11 marzo in Darfur
Stanno bene e presto riabbracceranno le loro famiglie gli operatori umanitari di Medici
Senza Frontiere rilasciati sabato in Darfur, dopo essere stati rapiti l’11 marzo nel
nord della regione sudanese. Rimane il mistero sui sequestratori dell’infermiera canadese,
del medico italiano, del coordinatore francese e dell’operatore sudanese. Smentito
il pagamento di un riscatto. Secondo osservatori internazionali, il rapimento proverebbe
la forte instabilità dell’area sudanese. Al microfono di Giada Aquilino, ce ne parla
il prof. Angelo Turco, docente di Geografia politica e culturale all’Università dell’Aquila,
appena rientrato dalla Repubblica Centrafricana, confinante proprio col Sudan: