Importante dichiarazione delle scuole cattoliche in Spagna
Al termine della assemblea annuale - svoltasi a Madrid, il 12e 13 marzo - delle piú
grandi associazioni di scuole cattoliche in Spagna, che raggruppano oltre 2.200 centri
con il 70% delle scuole convenzionate con lo Stato, é stata approvata un’ampia dichiarazione
sulla situazione attuale della scuola ed i rapporti con l’amministrazione pubblica.
Un obiettivo generale per i prossimi tre anni é quello di riaffermare e consolidare
l’identità della scuola cattolica. Gli educatori si impegnano anche a creare spazi
di dialogo tra fede e cultura, promuovere la qualità educativa e l’innovazione pedagogica,
ed aiutare i titolari dei centri nella gestione e direzione secondo lo spirito della
dottrina sociale della Chiesa. I dirigenti delle scuole cattoliche chiedono alla amministrazione
pubblica una politica basata sul consenso, cercando la crescita e il miglioramento
dell’intero sistema educativo, rendendo possibile la libertá di educazione e l’autonomia
reale dei centri educativi. La dichiarazione denuncia la politica discriminatoria
da parte dell’amministrazione pubblica che privilegia i centri statali a danno di
quelli convenzionati. Con il termine “ricostruzione educativa” gli educatori delle
scuole cattoliche ritengono necessaria una revisione dei valori umani fondamentali,
che la scuola cattolica deve salvaguardare e promuovere in questi tempi. Di fronte
all’aggravarsi della gestione economica della scuola cattolica chiedono un serio esame
della situazione attuale e la ricerca di risposte concrete ai problemi economici.
La dichiarazione é stata firmata dai dirigenti della Federación Española de Religiosos
de la enseñanza (FERE), titolari di Centri Cattolici (CECA) e di Educación y Gestion
(EyG). (A cura di Ignacio Arregui)