2009-03-16 11:46:53

Giornata di studi su Pio XII allo Yad Vashem: intervista con padre Spataro


Si è svolto nei giorni scorsi a Gerusalemme presso lo Yad Vashem, un incontro per fare il punto sullo stato attuale della ricerca storica sul ruolo di Pio XII durante l’Olocausto. Due giornate di lavoro promosse dallo Studio teologico salesiano Santi Pietro e Paolo insieme allo Yad Vashem, l’Istituto internazionale per la ricerca sulla Shoah, e che ha visto riuniti studiosi ebrei e cristiani. Cosa è emerso da questo incontro? Sergio Centofanti lo ha chiesto a padre Roberto Spataro, preside dello Studio teologico salesiano:RealAudioMP3
R. – Anzitutto, è emerso uno spirito, un’attitudine, quella di un ascolto reciproco molto attento e rispettoso degli storici che appartengono a diverse scuole di pensiero, per quanto riguarda la valutazione del cosiddetto silenzio di Pio XII. E questo è il primo risultato che è stato raggiunto. In secondo luogo, sono stati prodotti molti documenti, la maggior parte di essi già noti, qualcuno non ancora pubblicato. E, pertanto, è emersa la necessità di lavorare sempre sui documenti, condividendo il più possibile anche la metodologia di valorizzazione dei documenti.
 
D. – Che cosa ci può dire dei nuovi documenti ancora non pubblicati?
 
R. – Ecco, i nuovi documenti non ancora pubblicati rappresentano una situazione tale di sostegno, di solidarietà agli ebrei perseguitati durante l’Olocausto, che non si può ragionevolmente spiegare senza un sostegno di Pio XII.
 
D. – Lei che cosa può dire riguardo alle accuse che da alcune parti vengono rivolte a Pio XII?
 
R. – Queste accuse hanno una base documentaria fragilissima se non inconsistente.
 
D. – Da parte ebraica ha notato qualche posizione particolare, qualche ripensamento?
 
R. – Gli storici invitati da Yad Vashem, che non erano tra l’altro tutti ebrei, hanno seguito con grande attenzione la proposta di una metodologia diversa di valorizzazione dei documenti. Ecco, questo fa ben sperare che si possa raggiungere in questo modo anche un accordo sui contenuti della controversia.
 
D. – Che cosa dire invece di questa famosa didascalia su Pio XII che è nel Museo dello Yad Vashem?
 
R. – Lo scopo del workshop non era direttamente l’analisi del testo della didascalia contenuta nel Museo, tuttavia, il materiale che è stato proposto, il contenuto delle conversazioni, evidentemente offre molti motivi di riflessione per rivedere quel testo.
 
D. – A suo avviso, perché, nonostante tanti documenti storici dicano il contrario, ci sono alcuni che continuano a parlare in modo negativo del ruolo svolto da Pio XII durante la persecuzione degli ebrei?
 
R. – E’ proprio la metodologia di approccio ai documenti storici che può indurre alcuni ricercatori a queste conclusioni. E poi, oso dire, più nel passato che attualmente, ci sono dei pregiudizi ideologici che offuscano dunque la luminosità della personalità e dell’azione di Pio XII. Ma preferisco pensare che sia appunto soltanto una ragione di metodologia storica, quella che può condurre ancora alcuni a dubitare del sostegno, dato da Pio XII agli ebrei perseguitati durante l’Olocausto.







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