2009-03-16 11:46:11

Ad Istanbul, da domani al 22 marzo, il quinto Forum mondiale dell'acqua. Al centro dei lavori, soluzioni sostenibili alla crisi idrica che colpisce il Pianeta


La Turchia si prepara ad ospitare il quinto Forum mondiale dell'Acqua, con l'obiettivo di inserire la crisi idrica a livello plenetario nell'agenda internazionale. I lavori si apriranno domani ad Istanbul e proseguiranno fino al 22 marzo. Dalla città turca, il servizio di Alberto de Filippis:RealAudioMP3

Il Forum, che ha cadenza triennale, riunisce esponenti di tutti i campi per trovare soluzioni sostenibili alle sfide idriche mondiali. Oltre 3 mila le organizzazioni partecipanti ed oltre 10 mila i convegnisti che si incontreranno nella capitale morale turca. È un tema sempre più importante dato che, entro il 2030, ossia fra appena 11 anni, quasi la metà della popolazione mondiale vivrà in zone con carenza d'acqua. A documentare lo scenario è il rapporto "L'Acqua in un mondo in trasformazione", redatto da oltre due dozzine di istituzioni dell'Onu. Il forum si apre proprio mentre la Turchia viene condannata dal Tribunale mondiale dell’acqua, un tribunale simbolico che accusa il Paese di Mustafa Kemal di scarsissima coscienza ambientale e di un eccessivo ricorso alle dighe. Secondo il Tribunale, a cui partecipano intellettuali, personaggi di cultra e esperti di ecologia, se ne stanno costruendo ovunque senza prevedere le ricadute sul territorio e sulla popolazione. Le più grandi sono nelle regioni più orientali del Paese.
 
La città sul Bosforo si prepara da giorni all’appuntamento anche se, alla sua maniera, un po’ caotica. Oltre al Forum ufficiale si tengono due controforum, due perché uno è organizzato dai curdi e l’altro delle ONG è organizzato dai turchi. Le relazioni difficili fra turchi e curdi rendono complessa un’agenda comune. Senza dimenticare che fra pochi giorni ci saranno le elezioni amministrative. La città è ovviamente sottoposta a grandi misure di sicurezza, consapevole di essere sotto gli occhi del mondo anche per la presenza di delegazioni ad altissimo livello. Dal sudamerica annunciata, ma non assicurata, la presenza di esponenti del governo venezuelano, honduregno, e dell’Ecuador. Questi Paesi sono molto sensibili alle tematiche legate alla carenza di acqua potabile. L’Ecuador ha inserito il diritto all’acqua potabile nella Costituzione del Paese oltre ad avocare allo Stato il controllo delle risorse idriche mentre altrove la privatizzazione va in direzione diametralmente opposta. Probabili quindi le polemiche in questa settimana di lavori, che si apriranno con l’intervento di Miguel d’Escoto Brockmann presidente dell’Assemblea Generale dell’Onu, già noto ai telespettatori italiani per il suo intervento un po’ inusuale a Sanremo. Probabili le polemiche si diceva. Si spera che ad essere probabili, ad Istanbul questa settimana, siano anche le soluzioni.







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