Rapporto Onu sull’acqua: il mondo è sempre più assetato
La richiesta d’acqua non è mai stata così forte, anche a causa dell’evoluzione dei
modelli di consumo alimentare e dell’accresciuto bisogno di energia. E’ quanto emerge
dal rapporto dell’Onu sulla valutazione delle risorse idriche, presentato ieri in
vista del quinto Forum mondiale dell’acqua che si terrà ad Istanbul, in Turchia, dal
16 al 22 marzo prossimi. Il dossier, intitolato “l’Acqua in un mondo che cambia” si
sofferma, in particolare, sul ruolo giocato dalle risorse idriche nello sviluppo e
nella crescita economica. “In un contesto segnato da penurie crescenti – ha detto
il direttore dell’Unesco Koïchiro Matsuura, è più che mai necessaria una buona governance
nella gestione dell’acqua”. “La lotta contro la povertà – ha aggiunto - dipende anche
dalla nostra capacità di investire in questa risorsa”. Con l’aumento della richiesta
d’acqua – si legge nel rapporto – “si delinea una competizione per le risorse idriche
tra i Paesi, tra le aree urbane e rurali, ma anche tra diversi settori”. Questa competizione
“rischia di tradursi in futuro in una politicizzazione più marcata delle questioni
relative all’acqua”. Occorrono quindi politiche immediate in grado di ridurre la dispersione
di acqua, migliorare la gestione idrica e ridurre la domanda globale. Si tratta di
misure già avviate da numerosi Stati. Ma le riforme – si sottolinea nel rapporto -
non hanno dato i loro frutti, perché finora le azioni sono state troppo spesso limitate
solo al settore idrico. Per essere efficaci, tali interventi devono coinvolgere anche
i responsabili delle politiche in settori quali l’agricoltura, l’energia, il commercio
e la finanza”. Nel dossier si ricorda poi che l’accesso ai servizi di base legati
all’acqua resta “insufficiente per una larga parte del mondo in via di sviluppo. Oltre
5 miliardi di persone (il 67% della popolazione mondiale) nel 2030 non avrà accesso
a strutture igienico-sanitarie decenti”. Ad investire nel settore idrico non dovrebbero
essere solo i Paesi ricchi: la prosperità futura dell’intero pianeta dipende dalle
politiche per l’acqua. Lo sviluppo e la salvaguardia delle risorse idriche – conclude
il rapporto - saranno un elemento chiave per garantire lo sviluppo economico e sociale
e, probabilmente, la pace. Alcuni esempi positivi non mancano, come quello della Zambia
che ha integrato le strategie di gestione dell’acqua nei suoi piani di sviluppo nazionale,
facendo così in modo che numerosi donatori abbiano inserito nei loro investimenti
nel Paese africano progetti per la salvaguardia dell’acqua. (A.L.)