2009-03-13 14:51:18

Rapporto Onu sull’acqua: il mondo è sempre più assetato


La richiesta d’acqua non è mai stata così forte, anche a causa dell’evoluzione dei modelli di consumo alimentare e dell’accresciuto bisogno di energia. E’ quanto emerge dal rapporto dell’Onu sulla valutazione delle risorse idriche, presentato ieri in vista del quinto Forum mondiale dell’acqua che si terrà ad Istanbul, in Turchia, dal 16 al 22 marzo prossimi. Il dossier, intitolato “l’Acqua in un mondo che cambia” si sofferma, in particolare, sul ruolo giocato dalle risorse idriche nello sviluppo e nella crescita economica. “In un contesto segnato da penurie crescenti – ha detto il direttore dell’Unesco Koïchiro Matsuura, è più che mai necessaria una buona governance nella gestione dell’acqua”. “La lotta contro la povertà – ha aggiunto - dipende anche dalla nostra capacità di investire in questa risorsa”. Con l’aumento della richiesta d’acqua – si legge nel rapporto – “si delinea una competizione per le risorse idriche tra i Paesi, tra le aree urbane e rurali, ma anche tra diversi settori”. Questa competizione “rischia di tradursi in futuro in una politicizzazione più marcata delle questioni relative all’acqua”. Occorrono quindi politiche immediate in grado di ridurre la dispersione di acqua, migliorare la gestione idrica e ridurre la domanda globale. Si tratta di misure già avviate da numerosi Stati. Ma le riforme – si sottolinea nel rapporto - non hanno dato i loro frutti, perché finora le azioni sono state troppo spesso limitate solo al settore idrico. Per essere efficaci, tali interventi devono coinvolgere anche i responsabili delle politiche in settori quali l’agricoltura, l’energia, il commercio e la finanza”. Nel dossier si ricorda poi che l’accesso ai servizi di base legati all’acqua resta “insufficiente per una larga parte del mondo in via di sviluppo. Oltre 5 miliardi di persone (il 67% della popolazione mondiale) nel 2030 non avrà accesso a strutture igienico-sanitarie decenti”. Ad investire nel settore idrico non dovrebbero essere solo i Paesi ricchi: la prosperità futura dell’intero pianeta dipende dalle politiche per l’acqua. Lo sviluppo e la salvaguardia delle risorse idriche – conclude il rapporto - saranno un elemento chiave per garantire lo sviluppo economico e sociale e, probabilmente, la pace. Alcuni esempi positivi non mancano, come quello della Zambia che ha integrato le strategie di gestione dell’acqua nei suoi piani di sviluppo nazionale, facendo così in modo che numerosi donatori abbiano inserito nei loro investimenti nel Paese africano progetti per la salvaguardia dell’acqua. (A.L.)







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