2009-03-13 15:05:14

In Bolivia tutto pronto per il lancio della Missione continentale


la Missione continentale permanente, che verrà lanciata in Bolivia il prossimo 26 aprile, punterà soprattutto, tramite diversi temi di riflessione, “alla formazione delle coscienze”. E’ quanto ha osservato il vescovo di El Alto, mons. Jesús Juárez Párraga, segretario della Conferenza episcopale. La Quaresima - ha spiegato il presule - “ci offre l’opportunità per approfondire questa nostra preparazione destinata alla formazione di missionari”. Si intende anche prendere coscienza del fatto “che occorre un impegno missionario visto che con il battesimo siamo diventati discepoli di Cristo”. Il lancio della Missione continentale è stato organizzato nella città di Cochabamba il 26 aprile e ormai la fase preparatoria si sta concludendo con la definizione dei gli strumenti pastorali che saranno utilizzati nelle parrocchie del Paese. Nel corso dell’incontro con i giornalisti, mons. Jesús Juárez è stato interpellato in merito alle notizie sul ritiro, negli atti pubblici, di tutti i simboli religiosi, definendo “unilaterale” un tale comportamento. D’altra parte - ha aggiunto il presule - “non corrisponde alla profonda religiosità del popolo boliviano” e certamente non può essere messa in rapporto col fatto che la nuova Carta costituzionale stabilisce nell’articolo 4, la separazione tra Chiesa e Stato. Tra l’altro, proprio in queste settimane, si lavora intensamente per redigere e approvare nelle sedi competenti l’insieme dei numerosi provvedimenti che dovranno attuare i principi costituzionali. Al riguardo, il vescovo ha nuovamente auspicato “un dialogo serrato con le istituzioni ecclesiali e civili” per evitare qualsiasi tipo di conflitto. A suo avviso non si deve agire tentando di “ignorare o mettere all’angolo” le confessioni religiose poiché alla fine “si ferisce il sentimento religioso di un popolo che ha diritto ad esprime la sua fede pubblicamente”. Assicurando che la Chiesa boliviana continuerà, come è suo dovere, ad invitare le autorità del Paese ai principali atti religiosi, il vescovo di El Alto ha sottolineato infine che “ciascuno come sempre farà la sua scelta”: “coloro che confessano la fede cattolica prenderanno parte alla celebrazione eucaristica; coloro che hanno un’altra fede assisteranno ai propri culti”. (A cura di Luis Badilla)







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