2009-03-12 15:31:13

India: il Centro dei Gesuiti per i diritti umani riflette sulle prossime elezioni generali


L’India si prepara alle prossime elezioni generali, in programma, in varie tornate, dal 16 aprile al 13 maggio. In vista di questo importante appuntamento, padre Cedric Prakash, direttore del “Prashant”, il Centro gesuita per i diritti umani, la giustizia e la pace, situato ad Ahmedabad, ha redatto una lunga riflessione. Nel documento, intitolato “Il nostro sacro dovere” e pubblicato sul sito della Conferenza episcopale indiana, il religioso ricorda che “per noi cristiani, il mandato elettorale è chiaro. Secoli fa, Gesù disse categoricamente di “dare a Cesare quel che è di Cesare”, il che implica che ognuno di noi, come cittadino, deve essere partecipe dei processi politici e governativi”. “La Chiesa – continua padre Prakash – non si è mai stata timida sui temi del ‘buon governo’ e della partecipazione politica. È quindi inderogabile che ciascuno di noi faccia il possibile affinché l’ambiente politico venga ripulito, così da avere, al governo, rappresentanti che non siano corrotti, settari, classisti e criminali”. Quindi, il direttore del Centro gesuita dà ai cristiani alcuni suggerimenti. Innanzitutto, afferma, è necessario “studiare i programmi elettorali dei diversi partiti politici, organizzando e partecipando ai loro dibattiti e osservando se hanno mantenuto le promesse fatte alle precedenti elezioni”. Quindi, il religioso invita gli elettori a “fare una campagna a favore di candidati, partiti ed ideologie che siano trasparenti, onesti, desiderosi di porsi al servizio della popolazione, di preservare le specificità del Paese e di tutelare l’inviolabilità della Costituzione”. Inoltre, padre Prakash suggerisce di “segnalare immediatamente alla polizia ogni violazione del Codice di condotta elettorale ed eventuali episodi di brogli, di fare in modo che più persone possibili esercitino il loro diritto di voto e di monitorare le consultazioni a livello locale”. Infine, il religioso ribadisce la necessità di “organizzare speciali gruppi di preghiera nelle famiglie, nelle comunità, nelle Chiese del Paese per invocare elezioni libere, leali e pacifiche e affinché coloro che verranno eletti abbiano il coraggio, l’intelligenza e l’onestà di preoccuparsi del bene comune, in particolare dei poveri, degli emarginati e di tutti i settori vulnerabili della società”. (I.P.)







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