Costa d'Avorio: aggressione ai danni di un Istituto salesiano
Martedì un gruppo di oltre 200 giovani, armati di bastoni e di maceti, ha fatto irruzione
nell’Istituto Don Bosco di Korhogo, in Costa d’Avorio, costringendo gli allievi, gli
insegnanti e i responsabili della scuola a sospendere le lezioni e ad abbandonare
la scuola. L’aggressione ha causato il ferimento lieve di alcune persone, ma soprattutto
un profondo senso di indignazione da parte di tutta la comunità educativa dell’opera
salesiana. I 372 allievi della scuola salesiana, che hanno maturato un atteggiamento
di integrazione e dialogo (il 47% è musulmano e il 37% è cristiano), hanno saputo
mantenere la calma senza rispondere all’aggressione con altra violenza, come spesso
sta accadendo in questo periodo in altre istituzioni educative del paese con conseguenze
deplorevoli. Alla luce di quanto accaduto, don Guillermo Basañes, consigliere per
la regione Africa-Madagascar, in questi giorni a Korhogo per la visita straordinaria
all’Ispettoria Africa Occidentale Francofona (AFO), ha invitato i giovani allievi
ad essere responsabili e a formare le proprie coscienze. È questa una esortazione
particolarmente significativa se si tiene conto del profondo disordine morale che
la recente storia della Costa d’Avorio, caratterizzata dalla guerra, ha lasciato nei
giovani. L’aggressione verificatasi ieri alla scuola salesiana è uno dei tanti episodi
di reazione che, quasi in tutta la nazione, si stanno verificando contro le politiche
educative adottate nel paese e contro coloro che non hanno aderito agli scioperi delle
scuole pubbliche. L’Istituto Don Bosco, che comprende il secondo ciclo della scuola
secondaria, è stato fondato nel 1992, quando i salesiani giunsero nella città di Korhogo.
Gli obiettivi generali che la scuola, nella quale lavorano 13 insegnanti laici, tutti
cattolici, ha inserito per quest’anno nel suo progetto educativo sono: “Promuovere
l’educazione integrale degli allievi ai valori della pace” e “Vivere un clima di dialogo,
di rispetto e di partecipazione di tutti”. (A.M.)