2009-03-10 16:12:50

Messico: appello dei vescovi di Antequera-Oaxaca contro l’ondata di violenza


Da diversi mesi, ma in particolare da quando l’ondata di violenza che devasta alcune regioni del Messico si è acutizzata in modo allarmante, si è aperto nel Paese un ampio dibattito con lo scopo di capire ciò che accade e, soprattutto, di unire volontà e sforzi per superare un tale drammatico momento. In questo dibattito oltre alle considerazioni dell’episcopato messicano, espressi a più riprese, due presuli, l’arcivescovo e il suo ausiliare di Antequera-Oaxaca mons. José Luis Chávez Botello e mons. Oscar A. Campos Contreras, rispettivamente, sono intervenuti ieri precisando che “quando la corruzione e il crimine sembrano superare la nostra capacità di risposta, serpeggia la sensazione che qualsiasi altro risultato positivo, nella famiglia o nella società, sia ormai inutile”. I vescovi di Antequera-Oaxaca, forse la regione più colpita dalle violenze incrociate dei narcotrafficanti e di altre bande della criminalità organizzata, ritengono di dover dire che questa idea “è falsa e pericolosa”. “Di fronte alla confusione, alla frammentazione e agli scontri, abbiamo bisogno di guide che non ci ingannino; leader impegnati capaci di farci vedere con la propria vita ciò che affermano a parole; persone che senza protagonismi offrono luce e chiarezza, lavorino in favore dell’ unità trasmettendo speranza. Insomma abbiamo bisogno di persone che con la loro vicinanza aiutino a costruire e camminare verso una vita veramente umana”. Negli ultimi anni in Messico, osservano i vescovi, si è molto parlato di sviluppo, progresso, specializzazione, efficacia, produttività, ma si è dimenticato di parlare anche della coesione sociale, del senso della vita, del valore delle persone e il significato del vivere insieme. Tutto ciò ha facilitato la perdita dell’ unità “poiché possiamo essere bravi nelle questioni economiche e tecniche ma se non abbiamo il senso autentico delle cose che facciamo, e soprattutto del senso delle nostre vite, saremmo sempre spinti verso la frammentazione individuale e sociale. Per i presuli messicani è arrivata l’ora di prestare più attenzione “alle persone che alle parole; agli esseri umani concreti che con la loro vicinanza e amore ci aprono prospettive e ci danno motivi per superare gli ostacoli della vita”. In questo senso i presuli ricordano l’importanza di alcune figure come la madre, il nonno, il maestro, il vicino, l’amico e il sacerdote. Proprio nel contesto di queste loro ultime riflessioni i presuli chiamano i loro sacerdoti a non dimenticare tutto il bene che possono fare in momenti come questi; in particolare, osservano, che nessuno di loro deve mai dimenticare che a volte solo ascoltando è possibile offrire un aiuto. Nel prete, assicurano, è possibile ascoltare la Parola di Dio, quella giusta e necessaria, e in tante parrocchie è possibile vivere insieme con altri quest’esperienza di comunione e così ritrovare speranza e desiderio di unità e senso del vivere. “Solo in Dio possiamo trovare l’aiuto che ci serve in questo momento così difficile, ma al tempo stesso pieno di futuro e speranza, concludono i vescovi di Antequera-Oaxaca. (A.D.)







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