Messaggio dell’episcopato peruviano in occasione della Giornata del nascituro
In occasione della Giornata del nascituro che si celebra il 25 marzo, festa dell’Annunciazione
del Signore, la Commissione per la pastorale della famiglia dell’Episcopato del Perú,
ha pubblico ieri un documento con un’esortazione per ribadire ancora una volta ”che
occorre difendere e amare la vita fin dal suo concepimento poiché essa è un dono inestimabile,
segno della potenza dell’azione creatrice di Dio”. Il documento, intitolato “Amare
e difendere il nascituro”, invita i peruviani “ a rivolgere il loro sguardo verso
i membri della famiglia che ancora vivono nel grembo materno”. Questo speciale sguardo
- scrivono i presuli - ci spingerà “ad amare quel bambino indipendentemente dalle
circostanze del suo concepimento”. Questo sguardo – aggiungono - ci ricorderà “il
suo desiderio di nascere così come il suo desiderio di essere difeso e protetto da
ogni tipo di minacce, a volte travestite di giustizia sociale oppure di diritti sessuali
e riproduttivi”. “Un bambino che sta per nascere sarà sempre espressione dell’amore
di Dio; una manifestazione autentica, fresca e vitale del fatto che Dio è presente
nelle nostre vite, ragion per cui dobbiamo rallegrarci sempre di fronte ad un piccolo
essere umano, occulto ai nostri occhi nell’intimità del seno materno”. I presuli peruviani,
invocano la protezione della Vergine Santa alla quale chiedono che possa dare a tutti,
ma specialmente “alle donne peruviane la grazia necessaria per amare e difendere i
bambini che stanno per nascere”. La Conferenza episcopale peruviana, attraverso la
sua pastorale familiare, è molto impegnata non solo in azioni e iniziative concrete
in difesa della vita, in particolare nel caso delle donne che trovano più ostacoli,
miseria, violenza, ignoranza, mancanza di sostegno materiale, ad accettare il figlio
che cresce nel loro grembo. Recentemente, i vescovi del Perù hanno ricordato che il
nascituro non è una questione opinabile, non è una fantasia, non è un'illusione; anzi,
possiede tutto il peso, e tutta la forza, della realtà che non si può ignorare né
occultare alla ragione umana. “Ne consegue che l'inviolabilità della vita umana nascente
non è solo un comandamento della fede cristiana, ma anche una legge naturale inscritta
nel profondo del cuore di ogni uomo e di ogni donna, valida per i credenti - di qualsiasi
credo - e per gli agnostici”. (A cura di Luis Badilla)